Finalmente dopo dieci anni questa donna sforna qualcosa di decente.
Alanis Morissette è sicuramente un'artista altalenante. Chiariamo subito un punto. C'è chi pensa che Alanis sia un'artista non mainstream, un'artista non costruita a tavolino. Cazzata. Alanis è mainstream quanto Madonna,e il suo personaggio è stato costruito DECISAMENTE a tavolino. La figura emergente della donna incazzata, alternativa e decisamente dall'anima rock mancava da un pò nello scenario dell'MTV generation dell'epoca (ai tempi molto meno TRASH di oggi), e quindi in quel dì della metà degli anni 90 ciccia fuori questa ragazzotta bruttina e un pò cifona ma moooolto (almeno apparentamente) ammareggiata col mondo, ma con anche qualche tinta di positività. Scoppia l'uragano Alanis che con i primi due album vende qualcosa come VENTI MILIONI DI COPIE solo negli Stati Uniti, fa lincetta di Grammy Awards e consacra la Nostra nell'olimpo delle star della musica internazionale. In controcorrenza a come spessissimo accade, nei primi due album della Morissette il successo di pubblico va di paripasso con la qualità, nel senso che a tutt'oggi 'Jagged Little Pill' e 'Supposed Former Infatuation Junkie' rappresentano il culmine creativo della cantante. Canzoni come 'Ironic' e 'Thank U' sono entrate nella storia del pop-rock per fama e fascino, e non si può negare che in quegli anni Alanis è riuscita nel suo personaggio già preimpostato a metterci del suo e a creare qualcosa di sicuramente valido. Da lì in poi...l'oblio. Negli anni successivi escono gli studio album 'Under Rug Swept' e 'So Called Chaos', album dalle vendite mediocri (sempre rapportate a quelle dei primi due), ma soprattutto nettamente inferiori rispetto ai precedenti. Salvo rare eccezioni i testi della diva del pop rock diventato scialbi e scontati, il sound si tinge sempre più di pop da classifica e il personaggio perde quindi la credibilità e il grande seguito ottenuto negli anni 90.
2008 NUOVO CAPITOLO: Flavors of Entaglement. Dopo quattro anni di assenza(non si era sentita la mancanza visti i lavori precedenti), esce il quinto album in studio della Morissette prodotto esclusivamente dalla stessa e da Guy Sigswort,autore di musica alternative (Bjork e altri), un album NETTAMENTE MIGLIORE rispetto agli ultimi ma che presenta comunque alcune lacune. Il progetto nel complesso appare omogeneo, le sonorità appaiono più ricercate, i testi meno ovvi e le produzioni sicuramente più curate. Anche la sperimentazione (seppur minima) viene affrontata per la prima volta dalla cantante in questo disco. Si passa da accenni di Trip Hop (Moratorium), ad atmosfere quasi dance (Strait Jacket). E poi un pezzo magico, una di quelle canzoni che sai ti piacerà sempre riascoltare. Si tratta si 'Not as we' un'intensa ballata dall'incredibile bellezza, che ricorda nello stile grandi pezzi del suo passato come 'That I would be good'. Sicuramente una delle migliori canzoni nel repertorio della cantante. Buona anche l'evocativa 'Torch' e ottima anche la traccia che apre l'album, 'Citizen of the planet' un pezzo dalle forti venature rock, una sorta di ritorno alle origini nonchè uno dei pezzi più riusciti di questo disco. Purtroppo come accennato le pecche ci sono, e anche diverse. Innanzitutto odiosi pezzi riempitivi come 'Tapes', 'In prase of the vulnerable man' e 'Versions of violence'. E in secondo luogo la staticità di alcuni passaggi che purtroppo rendono l'album spesso ridondante.
In definitiva..un buon album, che sicuramente sa regalare alcuni bei momenti...finalmente Alanis Morissette esce da quel terribile SUICIDIO ARTISTICO che l'ha contraddistinta negli ultimi dieci anni (fatta eccezione per l'Unplugged e forse la versione acustica di Jagged Little Pill), ma è ancora lontana dai bei tempi di 'You Learn' e 'Head Over Feet'. E probabilmente, a quei livelli, non la rivedremo mai più.
Elenco tracce testi e video
02 Underneath (04:07)
Look at us break our bonds in this kitchen
Look at us rallying all our defenses
Look at us waging war in our bedroom
Look at us jumping ship in our dialogues
There is no difference in what we're doing in here
That doesn't show up as bigger symptoms out there
So why spend all our time dressing our bandages
When we've the ultimate key to the cause right here
Our underneath
Look at us form our cliques in our sandbox
Look at us micro kids with both our hearts blocked
Look at us turn away from all the rough spots
Look at dictatorship on my own block
There is no difference in what we're doing in here
That doesn't show up as bigger symptoms out there
So why spend all our time dressing our bandages
When we've the ultimate key to the cause right here
Our underneath
How I've spun my wheels with carts before my horse
When shine on the outside springs from the root
Spotlight on these seeds of simpler reasons
This core, born into form, starts in my living room
There is no difference in what we're doing in here
That doesn't show up as bigger symptoms out there
So why spend all our time dressing our bandages
When we've the ultimate key to the cause right here
Our underneath
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Altre recensioni
Di The_dull_flame
Lei è una rockstar, una femminista, una con la fica d’acciaio.
Un album molto ben fatto, raffinato, ricco di suoni inediti ad Alanis che dimostrano un talento sempre crescente.