Matrimoni e funerali
La musica popolare dei Balcani è forse molto più vicina a noi di quanto possiamo immaginare, il Klezmer e la Tarantella vivono di uno spirito unico accomunato dalle feste di piazza e dalle sagre di paese, gli artisti di strada, i matrimoni e i funerali, un palco affacciato sul mediterraneo dove la famiglia, in senso largo e i ricordi dell'infanzia si fondono per rendere il senso della contaminazione ed ampliano un universo sonoro che porta alla fratellanza Europea che va al di la degli accordi politici ed economici.
Gli strumenti tradizionali e le armonie mediterranee rendono un'atmosfera ricca di sacralità che riunisce la Puglia, la Sicilia e la Calabria con la Grecia e l'Albania, la Romania è veramente vicina e non bastano i reati di poche bande ad allontanarla, flauti, violini ed organetti portano fascino ed amore.
Musica tradizionale quindi e Indie migranti che sfocia in un'identità occidentale eterogenea figlia di movimenti umani che mischiano le origini per motivi di sopravvivenza e figli del sangue.
Zingari siamo tutti perché in cerca della nostra identità, zingaro è ognuno di noi perché cerca la sua emozione al centro di una società violenta e cinica che uccide qualunque personalità pur forte che sia.
"Dance party in the balkans" è il frutto di un lavoro che vede collaborazioni quali Zach Condon dei Beirut e Heather Trost dei A Hawk and a Hacksaw, lavoro malinconico e smagliante, ricco di polvere fumosa che all'ombra e nella penombra di un fuoco notturno ci rivela la sua luce impavida.
"Dance party in the balkans" è un'arazzo arabo in cui una foschia congelata lascia trasparire appena la luce del sole che comunque porta melodie calde e romantiche che nascondono un'aurora boreale con il sole che tramonta ad est, la musica rivela una distesa enorme che ricorda la steppa, ma ricca di fiori rosa, dove danzare al ritmo del pianoforte e del violino, la vita diventa un gioco seducente, la commedia che sconvolge le certezze e capovolge la fine del film, la rappresentazione del nostro mondo.
Gli Alaska in winter ci regalano synth-pop e litanie balcaniche che vibrano forte, nel cuore, una notte stellata, ballate corali ricche di aromi dove il vento soffia e ci accarezza dolcemente, portando un regalo, inatteso, la serenità.
Edirne adesso è più vicina, Adriano non è più un nome nella storia, le ombre si allungano e si ricongiungono con il passato, la Vita si muove.
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