Sig. Elettrone: "Lo sai che la chimica in versi può essere affascinante e stimolante?".

Sig. Protone: "Chimica in versi? Suvvia, tu stai scherzando, e come al solito di me ti stai burlando!".

Sig. Elettrone: "Io ti assicuro, non voglio scherzare, e se mi ascolti lo so dimostrare".

Sig. Protone: "D'accordo va bene accetto l'invito, inizia il racconto, ti ascolto rapito".

"Da giovane studente, bizzarro e dissoluto, non andai mai d'accordo col piombo e col bismuto. Anche il vitale ossigeno mi soffocava; il sodio, per un destino amaro, sempre rimò con odio. M'asfissiò forte a scuola, prima che in guerra, il cloro; forse perfino, in chimica, m'infastidiva l'oro. E di tutta la serie sì numerosa e varia di corpi e d'elementi, sol mi garbava l'aria. Quella dei campi, libera, nel bel mese di luglio: finchè non m'insegnarono che anch'essa era un miscuglio! Un vecchio professore barbuto, sul cui viso crostaceo non passava mai l'ombra d'un sorriso, un redivivo Faust, voleva ad ogni costo saper da me la formula d'un celebre composto. Non sapevo altre formule che questa: H2O; e questa dissi: il bruto senz'altro mi bocciò.

Poi ch'era ancor più arida nella calura estiva, io m'ingegnai di rendere la chimica più viva. Onde, tradotta in versi, l'imparai tutta a mente, e in versi, nell'ottobre, risposi a quel sapiente. Accadde un gran miracolo: quell'anima maniaca, che non vedeva nulla di più in là dell'ammoniaca, dell'acido solforico, del piombo e del cianuro, rise, una volta tanto, e m'approvò: lo giuro!

Mi lusingò quel fatto: volevo far l'artista, e invece, senz'accorgermi, divenni un alchimista...Oggi distillo e taccio in un laboratorio, dove la vita ha tutto l'aspetto di un mortorio. E vedo, in fondo, dato che non conosco l'oro, dato che ancor mi soffoca, sempre accanito il cloro, che non avevo torto, e il mio pensier non varia: la miglior cosa, amici, è l'aria, l'aria, l'aria...". (Alberto Cavaliere)

Sig. Protone: "Ma allora è tutto vero, mi scuso con te amico pensavo che scherzassi, perciò non ti ho creduto!".

Sig. Elettrone: "Hai fatto San Tommaso, ma ora hai capito, parlavo seriamente, e non ti avrei mai sfottuto!"

Sig. Protone: "Allora questo libro è un concentrato di originalità, ed un insieme di creatività!".

Sig. Elettrone: "Certo, si trova un po' di tutto: dal fluoro (F) all'oro (Au), dall'idrogeno (H) all'ossigeno (O), dall'acido cloridrico (HCl) all'acido fluoridrico (HF), dal benzene (C6H6) al toluene (C6H8)... L'argomento è difficile e importante, ma questo libro originale è assai geniale. Scritto in rime distillate risulta intrigante, perciò anche la chimica non è affatto male. Cavaliere scrisse l'opera da giovane per reazione ad una bocciatura, e fu così che rivelò la sua natura. Come politico fu defenestrato, per la poesia venne emarginato, però rimase sempre poeta illuminato".

Sig. Protone: "Da quello che mi spieghi saccente cervellone, mi sento più importante di un semplice protone. Mi sembra d'esser tutto, molteplici elementi che del mio corpo umano formano i componenti".

Sig. Elettrone: "Non diamoci delle arie, amico diligente, guardiamoci allo specchio pensando dolcemente. Di ciò che io vedo in questo corpo umano, l'ACQUA in gran parte è quello che noi siamo".

Sig. Protone: "Ti devo dar ragione compagno di avventure, però manca una rima per le nostre ore future".

Cavaliere senza nulla temere, una piccola dedica scrisse: "All'ingegner Pomilio, che avendomi nel suo stabilimento, per poco non andava in fallimento, per preparar la soda col mio ausilio".

Salutoni chetoni ©.

Carico i commenti... con calma