Radiato dall'albo, minacciato, querelato innumerevoli volte senza nemmeno una parvenza di reato, sputtanato su ogni tipo di piattaforma d'informazione virtuale e non come un ladro, un ciarlatano, un'idiota, sconfinato nell'anonimato quando non proprio vessato di seri attentati alla persona: questo è lo status di Alberto Mondini, scienziato, dottore, scrittore e collaboratore di esperti tra i più importanti del mondo.
La sua vita (e quella di tutti i medici suoi collaboratori) e il suo operato, sia a livello professionale che a livello umano, non ha assolutamente bisogno di commenti. Per tutto il resto, se "Kancropoli" non vi è bastato, ci sta quest'ultimo, imprescindibile, "Il tradimento Della Medicina", datato 2003.
In questo libro il caro professore espone a grandi linee lo stesso argomento trattato nel libro precedente ampliandone le fonti e i riferimenti e corredandolo di appendici e approfondimenti che si distanziano soltanto apparentemente dal mondo della medicina e che riguardano economia, filosofia, storia, politica.

Tutto per spiegarci, nel modo più chiaro possibile, come e dove siamo arrivati alla situazione che stiamo vivendo oggi:
le pratiche medico sanitarie sono la terza causa di morte nel mondo, dietro a Cancro e Malattie Cardiovascolari (studio Ron Law in Nuova Zelanda), e negli USA, secondo questo studio (www.garynull.com/documents/iatrogenic/deathbymedicine/Deat hByMedicine.pdf), addirittura il primo.
Ogni anno, negli USA, le vittime del Cancro sono circa 553.251 - sempre secondo lo studio sopracitato, ogniqualvolta sopravvengono scioperi di personale medico, le statistiche riguardanti la morte dei pazienti mostrano un calo (citazione dal libro: "Durante lo sciopero dei medici in California nel 1976, il tasso di mortalità declinò sensibilmente. A Los Angeles ad esempio, il tasso di mortalità settimanale declinò da 19.8 a 16,2 morti per 100.000 durante lo sciopero e risalì a 20,4 dopo la sua conclusione. La riduzione del tasso di mortalità durante lo sciopero fu del 18%. In Israele nel 1973, i medici ridussero i loro contatti giornalieri con i pazienti da 65.000 a 7.000 in uno sciopero che durò un mese. Secondo la Società Onoranze Funebri di Gerusalemme, il tasso di mortalità degli israeliani cadde in quel mese del 50%. Non c'era stata una così profonda decrescita in mortalità dopo l'ultimo sciopero dei dottori 20 anni prima!") - il costo delle morti in USA per cancro è di circa 282 miliardi di dollari - diversi luminari della medicina, tra cui John C. Balair III, insigne professore alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di epidemiologia e biostatistica, e Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l'Università della California, hanno ampiamente confessato in importanti congressi (dati alla mano) che la ricerca sul cancro negli ultimi 25\30 anni è stata completamente fallimentare, citando il libro : "Riunione del settembre 1994 del President's Cancer Panel: “Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Bailar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent'anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea.” Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un naturopata? Un ciarlatano, come è stato definito Di Bella? Un guaritore che approfitta dei poveri malati? Uno che non conosce le percentuali di guarigione? Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di epidemiologia e biostatistica. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President's Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.

La conclusione principale di Bailar, con cui l'NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990. Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all'età, cosicché l'aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie. I dati “grezzi” sono ancora più pesanti." - moltissimi studi tra cui uno effettuato dall'Università de La Sapienza Di Roma, provano la pericolosità e l'effetto cancerogeno delle Chemio, citando il libro: "Cito ancora la conclusione a cui sono arrivati ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell’Università 30 degli Studi La Sapienza di Roma attraverso ricerche sperimentali. Essi “confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, il metotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti N.d.A.), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare (...) Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l’apoptosi (morte della cellula, N.d.A.), facilitano la crescita del tumore ("Nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle neoplasie", prof. R. De Magistris, dott.ssa A. Giordano)" - la persecuzione che le lobby farmaceutiche (complici lo stato, la polizia, le università e i media) hanno perpetuato contro decine e decine di trattamenti definiti "alternativi" alla medicina ufficiale sono universalmente riconosciute e nonostante tutto tenute nascoste per impedire l'accesso a queste cure (Di Bella, Alessiani, Gorgun, Zora, Reich...).

A questo proposito, in molti stati per esempio, i prezzi di vitamine e materie prime indispensabili a questo trattamento sono diventati improponibili per non dire contro la legge, citando il libro: - In USA: attentato dell’11 settembre, leggi poliziesche oppressive, sospensione di molti diritti costituzionali e, recentemente, tentativo di impedire l’uso di vitamine vitali per la salute umana. - In Europa: leggi per impedire l’uso di vitamine, leggi per rendere più difficile l’uso delle medicine non convenzionali. - In Francia: legge sul reato di “soggezione psicologica”, con la quale viene di fatto abolita la libertà di opinione e di associazione. Obiettivo principale nelle intenzioni della legge: le medicine non convenzionali e i gruppi di guarigione spirituale. E’ prevista una pena di otto anni di galera (!) - lo stesso Mondini e tutta la sua associazione, ARPC, negli anni hanno subito ricatti, minacce, persecuzioni e attentati veri e propri senza alcun fondamento o motivazione penale/giuridica.
Citando un esempio dal libro: "3° episodio: ultimo atto, la distruzione dell’ARPC. All'inizio del 2002 avevo iniziato a realizzare un progetto in collaborazione col mio amico Görgün, ricercatore e docente universitario in Turchia, candidato al premio Nobel, inventore del GEMM, un apparecchio elettronico che ha dato splendidi risultati nel trattamento del cancro e di altre patologie. Il primo passo sarebbe stato la costituzione, in Italia, di un centro in cui rendere disponibile questa macchina. Per reperire i fondi necessari avevo creato una struttura di telemarketing, firmando contratti e anticipando soldi di tasca mia per le attrezzature. Il 7 marzo dello stesso anno la sede dell'ARPC è stata chiusa e messa sotto sequestro dall'autorità giudiziaria; io e due collaboratrici indagati per truffa aggravata e associazione a delinquere. L’iniziativa è stata presa del maresciallo Bova dei CC di Torino, mentre il sequestro è stato confermato e le indagini proseguite dal PM dott. Tibone. Le ragioni di tutto ciò erano inconsistenti. Anzi non esistevanono proprio. La tesi era: "State raccogliendo offerte? allora vogliamo controllare se ve le intascate. Per far questo vi indaghiamo per truffa, chiudiamo la sede dell'associazione e vi impediamo di fare la vostra attività, perché potrebbe essere truffaldina".
Ai primi di febbraio 2003, su richiesta del PM, viene disposta l’archiviazione delle accuse a carico mio e delle due collaboratrici per assoluta mancanza di alcun reato. Il risultato di tutto ciò è stato la distruzione dell'ARPC, con buona pace del diritto di associazione sancito dalla Costituzione Italiana, e un indebitamento di lire 50.000.000 che ho dovuto sostenere io personalmente.Quale legittima ragione per tutto ciò? Nessuna
."

E si potrebbe continuare per ore, ma alla fine potrei invogliarvi a non leggere il libro.
Personalmente, io ci vedo molto chiaro: vuoi fare successo, soldi, fama, essere rispettato? Non devi pestare i piedi al padrone, al sistema, al Dio Denaro. Vuoi invece stare dalla parte dei deboli, dalla parte di chi si batter per la verità e per la salute, in questo caso? Allora sei finito. Punto.
Questa storia, come molte altre, non ha bisogno di commenti, idee, supposizioni. E' vero che non tutti i cosidetti "guaritori" facciano miracoli e che spesso e volentieri prendano in giro disperati. Ma è altrettanto vero che viviamo in un sistema che specula sulla morte, sulla sofferenza, sull'ignoranza e sulla paura e a tutti i livelli delle suddette, lasciando l'individuo schiavo di un potere enorme e invisibile, tanto potente quanto sconosciuto.

La stima di morti per Cancro e malattie simili in tutto il mondo è di circa 10.000.000 di persone, un vero e proprio genocidio: poi ci guardiamo attorno e in Italia, per esempio, non esiste la libera scelta terapeutica, non esiste un'altrettanto libera scelta per quanto riguarda la vaccinazione (obbligatoria, UNICO paese in europa), non esiste un'elite cultura che faccia seria informazione su temi così scottanti, quando accendo "Il Tubo" e mi vedo Veronesi che esclama "la causa del cancro è il basilico" (finanziato dalla FIAT, ovviamente).

Concludendo, cito un'intera parte del libro dedicata al caso Alessiani che serve ad introdurre il fascinoso tema delle lobby e dei loro metodi sovversivi:
1. Il caso Alessiani1- Se parliamo di persecuzioni ai ricercatori, medici e non, che da tempo studiano ed operano nel campo dell'oncologia con risultati a dir poco sorprendenti, alcuni esempi appaiono emblematici. Uno è quello del dott. Alessiani e di “Maruska”, la soluzione naturale che ha ridato la vita alla moglie: Liliana Donati. Un caso clamoroso di resurrezione per i clinici che l'avevano ricoverata, tanto che, al momento della sua uscita dall'ospedale romano, dove avrebbe dovuto passare a miglior vita, i medici non hanno avuto il coraggio di segnare le sue dimissioni sulla cartella clinica. Avrebbero infatti dovuto spiegare come, nonostante un cancro inoperabile di enormi dimensioni, nel giro di poco tempo, dal 9 luglio al 4 agosto, con una previsione di sopravvivenza di soli 15 giorni, l'ammalata potesse uscire dall'ospedale senza alcuna traccia di tumore e tornare alla sua vita normale, come se nulla fosse accaduto. (La Regione, Giornale di Roma e del Lazio, luglio 1992, "Accadde a Roma un anno fa" p. 1-2). Ebbene, questo medico che si è limitato a svolgere quello che dovrebbe essere il dovere primo della sua professione, salvare la vita di un essere umano, ha anzitutto dovuto agire nascostamente dai colleghi dell'ospedale per evitare sanzioni e problemi di ogni tipo. Successivamente, quando ha deciso che il prodotto che aveva salvato la moglie poteva e doveva essere messo a disposizione di altri malati, ha cominciato a subire un incredibile calvario.
1 Kankropoli – La mafia del cancro, A. R. Mondini, ed. Andromeda. 81 Riproduco qui l'articolo comparso su La Peste: L'acqua di Alessiani, (5-8-1995).
Ai particolari agghiaccianti ivi contenuti (confermatimi personalmente dal protagonista della vicenda), ne aggiungo altri due. Poco dopo la pubblicazione del citato articolo su La Regione, alcuni sedicenti medici si presentarono dall'editore, per acquistare tutte le copie ancora disponibili. Nell'estate del '93 il Dott. Alessiani subì un incidente stradale molto strano, che aveva tutte le caratteristiche di un avvertimento criminale. Infine una riflessione: le accuse al magistrato contenute nell'articolo sono gravissime; il nome del magistrato non è citato, ma è facilmente individuabile; come mai non ha sporto alcuna denuncia per diffamazione? «L'acqua di Alessiani Dopo il siero di Bonifacio e prima dell'UK 101, un'altra cura “alternativa” contro il cancro, che ha già salvato molte vite, è stata ignorata e boicottata dalla scienza ufficiale.» Aldo Alessiani, un anziano medico romano. Da diversi anni ha messo a punto una cura contro i tumori che, oltre a dare dei risultati incredibili, non costa nulla. Per questa sua scoperta, il 29 luglio del 1993, è stato convocato presso il Palazzo di Giustizia dove un sostituto procuratore della repubblica, dopo aver ascoltato e registrato tutta la sua storia, lo ha informato che sul suo capo pende una condanna a morte. Perché il settimanale OGGI, che aveva seguito la vicenda, non ha più pubblicato l'articolo? Perché i responsabili di T.R.E., che dedicarono al caso un ampio servizio, sono stati intimiditi e, a distanza di anni, sono ancora letteralmente terrorizzati? Il dottor Aldo Alessiani, ex primario, medico legale e plurispecialista, è il misterioso “dottor ics” (La Peste n° 57), l'uomo che ha scoperto una cura rivoluzionaria contro il cancro e che è stato costretto al silenzio. Così come è stato irriso e costretto al silenzio, anni fa, il professor Bonifacio che, da un siero estratto dalle capre, sosteneva di aver avuto dei grossi risultati. Così come è stato costretto 82 alla fuga il professor Bartorelli, che - curiosamente! - sempre dalle capre ha sintetizzato la proteina UK 101. Ma se quest'ultimo ha trovato una nuova patria negli Stati Uniti, che gli hanno messo a disposizione fondi e laboratori, Alessiani è stato addirittura minacciato di morte.
Minaccia che gli è stata partecipata, non da un gruppo di balordi di periferia, bensì da un sostituto procuratore della Repubblica Italiana. Tutto ha avuto inizio nel 1981, quando Alessiani teorizza per la prima volta che il tumore possa essere una malattia di carenza. “L'intuizione - ci spiega - l'ho avuta accorgendomi che l'incidenza del tumore andava di pari passo, nel tempo, con l'aumento della statura media della popolazione. È evidente che, nel corso dei secoli, abbiamo smesso di pagare le tasse alla natura. Siamo diventati come quei fiori che, tolti dal loro habitat naturale, crescono più forti e più alti, ma perdono il loro profumo e gli insetti non vi si posano più. Sono diventati inutili all'ecosistema. A questo punto, ho pensato che queste sostanze che non assumiamo più potevo andarle a cercare scavando in profondità, nel terreno appartenuto alla grande antichità”.
Alessiani pubblica queste considerazioni su una rivista specializzata, in un articolo intitolato
"Il cancro per paradossi", che passa nella più totale indifferenza. L'occasione di sperimentare la sua teoria gli capita dieci anni dopo, quando sua moglie viene colpita da una gravissima forma di tumore. “Partito dall'utero - racconta Alessiani - aveva invaso il retto, l'intestino, il peritoneo parietale e viscerale, ed era arrivato fin sotto lo stomaco. L'addome era aumentato a dismisura per la carcinosi, sembrava incinta di otto mesi.” Si tenta una palliativa il 9 luglio del 1991, presso la clinica romana Santa Rita da Cascia. Opera il professor Ercole Brunetti. La paziente viene aperta e richiusa. Assolutamente inoperabile. Ma Alessiani non vuole arrendersi, rispolvera gli studi di dieci anni prima e, di nascosto, con la complicità di un'infermiera, incomincia a sperimentare la sua scoperta.
Prepara una soluzione, disciogliendo in acqua quei particolari terricci e la somministra alla moglie. Quindici giorni dopo, 83 la signora Alessiani lascia la clinica, anziché nella prevista bara, sulle sue gambe e parte per le vacanze.
Un giornalista del settimanale Oggi, Carassiti, che - in contatto con il medico per un altro caso - aveva seguito la vicenda, insegue gli Alessiani fino nelle Marche, con un fotografo. L'articolo non verrà mai pubblicato, motivi di “ordine pubblico” è la laconica spiegazione della direzione del rotocalco. Passano due anni e, nel giugno del 1993, la rete privata romana T.R.E. dedica un ampio servizio alla vicenda. Alessiani parla della sua scoperta, mostra la moglie guarita mentre assume la medicina, mostra le cartelle cliniche del 1991 con le conclusioni del professor Brunetti: “laparotomia mediana citopubica. All'apertura del peritoneo si repertano numerose aderenze viscero-viscerali e viscero-parietali come da carcinosi peritoneale diffusa. Data l'impossibilità all'esecuzione di viscerolisi, si procede a chiusura della parete”. Ma nonostante la prognosi eufemisticamente definibile infausta, la donna è ancora lì. Ride, scherza con gli operatori, abbraccia il marito. Dai microfoni di T.R.E. Alessiani lancia un appello: “Sono stato chiuso nel più completo isolamento. Ho interessato tutti quelli che potevo interessare, nessuno si è fatto vivo. Per la prima volta chiamo ufficialmente il Ministro della Sanità (all'epoca De Lorenzo N.d.A.) affinché si interessi della questione. Nell'interesse di tutti i sofferenti di questo mondo”.
Qualche giorno dopo, il 29 luglio 1993, invece che al ministero, Alessiani viene convocato al cospetto di un sostituto procuratore della Repubblica. “Tra i miei studi c'è anche la ricostruzione, tramite i dati dell'autopsia, dell'esatta dinamica della morte di Benito Mussolini. Tutt'altra cosa rispetto alle varie versioni ufficiali (la ricostruzione di Alessiani è stata pubblicata su OGGI nei mesi scorsi n.d.r.). Credevo si trattasse di quello”. Invece il giudice, che aveva in bella mostra sul tavolo una videocassetta, volle sapere tutta la vicenda del cancro e alla fine mi avvisò che ero stato condannato a morte. “Mi creda - disse - ho avuto questo incarico da molto in alto. E SI RICORDI CHE L'ITALIA E' PIENA DI INCIDENTI D'AUTO."


Ragazzi, SVEGLIA.

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