"Amores perros". Probabilmente il nome di questo film non vi dice nulla. Vi potrebbe invece dire qualcosa il nome del regista. Esatto. Lo stesso Iñárritu di "Birdman". Pellicola che peraltro non ho ancora avuto l'opportunità di fruire, ma che reperirò al più presto. Il Messicano, checché se ne dica, malgrado un'età poco avanzata per un regista, (il suo primo lungometraggio ad avere discreto successo,"Detrás del dinero",viene da lui girato nel 1995, quando ha appena 32 anni) è uno degli uomini più maturi, sensibili e coinvolgenti attualmente dietro una macchina da presa. Lo posso dire dopo aver visto la "Trilogia sulla morte" (di cui fa parte anche "Amores perros" e il più noto "21 grammi") e "Biutiful"(che sancisce il suo esordio come sceneggiatore di un lungometraggio). Di "Amores perros" in particolare mi ha colpito la forse eccessiva crudezza. Il ricercare in ogni modo di rendere a tratti fastidiosa l'ulteriore visione del film. Tanto che ti spinge a guardarlo con gli occhi (quasi) nascosti dalle mani per paura. Ma per paura di cosa? Non è un film horror, nemmeno lontanamente. Di thriller ha veramente poco, quasi niente. Di cosa può avere paura, allora, una persona guardando quest'opera? Di cosa può vergognarsi? Probabilmente noi vediamo, nei tre affreschi delineati dall'eccellente Guillermo Arriaga e dipinti in maniera strabiliante da Iñárritu e da un cast di attori semisconosciuti che permettono al regista di plasmare in maniera magistrale la sua composizione, noi stessi. Ci si immerge in tre storie talmente assurde, talmente inverosimili, da risultare credibili, quasi avverabili. Le persone presenti nel film, che rappresentano le forme più basse di vita umana, le più corrotte, le più corruttibili. Tutto ciò che non vorremmo essere ma che irrimediabilmente siamo. In quanto umani. In quanto animali. Forse bestie.
Mi pare inoltre lecito analizzare il titolo del film per capirlo a fondo. Amores mi pare abbia un significato abbastanza chiaro (in ogni caso, "amori"). In quanto a perros, un'analisi approfondita mi pare più che dovuta. Infatti questo termine (che ha fatto sì che il titolo non venisse tradotto in italiano) presenta doppio significato in spagnolo. Il primo è "cani", che potrebbe sembrare una traduzione coerente, conforme alla linea generale tracciata dalla pellicola. Il secondo è "bastardi". Adatto. Eccezionale. Un titolo che è qualcosa di più di se stesso. Un titolo che riassume in due parole un'intera produzione cinematografica. Eccelso. Ecco la mia recensione: Amores perros.
So di non aver detto nulla sulla trama, ma credetemi. Una sola parola di troppo può rovinare un'esperienza.
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