Li seguo da tanto tempo, sono probabilmente la band che nel corso degli anni in cui i gusti tendenzialmente si formano e si evolvono, sono rimasti sempre una costante e non un ricordo da rifiutare in ossequio al nuovo percorso musicale.

Il ritorno alla forma originale era già avvenuto con il precedente "This Addiction" che riportava la band ad una dimensione primordiale e più consona con le loro origini rispetto al più mainstream-oriented "Agony and Irony" del 2008 che abbondava nell'uso di effetti e strumentazione.

Un disco questo qui recensito, che sia chiaro si muova su un campo molto trafficato e traccia coordinate già attraversate da altri, ma con un classe che pochi hanno in ambito pop-punk.

Questo disco traccia il solco tra un disco del genere partorito e registrato oggi in ambito mainstream e sotto etichetta indie.

E lo si capisce dai suoni, mai invasivi, ne overprodotti, un pop-punk lineare quello degli Alkaline Trio valorizzato anche dalle due voci quella più tagliente di Matt Skiba e l'altra più ovattata ma altrettanto carica di Dan Andriano, che danno vita singolarmente a momenti esaltanti quali il granitico tris iniziale "She lied to the FBI" - "I wanna be a warhol" (il singolo di lancio") e "I'm only here to disappoint", senza dimenticare "The temptation of St. Anthony", la splendida e romantica "Young lovers" cantata da Andriano e "I, pessimist" che vede la partecipazioni di Tim McIlrath dei Rise Against. Si chiude smorzando i toni con la chitarra acustica di "Until death do us part"

"Shame Is True" rappresenta come dovrebbe essere fatto e suonato nel 2013 un disco di pop punk scevro da sperimentazioni, jingle pubblicitari e che tenga conto della lezione di chi questo genere ha cominciato a suonarlo trent'anni fa fuori da qualsiasi strategia di marketing.

Viva gli alcalinici!

PS: Ai fan consiglio anche di dare un orecchio a "Broken Wing" ep di 4 canzoni di accompagnamento al cd ufficiale e che è contenuto anche nella versione deluxe del disco.

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