Tralasciamo che non capisco perché gli italiani abbiano dovuto deturpare il titolo originale "Mama" con una traduzione arbitraria, privandolo di tutta l'inquietante e innocente infantilità di cui era dotato. Il film, discretamente osannato dalla critica professionale e amatoriale, mi ha deluso in ogni caso. Già Guillermo del Toro aveva prestato il suo nome a "Don't Be Afraid of the Dark", film mediocre, certo, ma con il pregio dall'estetica gotica e artistica che si è abituati ad aspettarsi dal produttore. Il film non aveva fatto paura, certo. Il film non aveva una bella trama, certo. Ma la scenografia e i giochi di luce erano abbastanza piacevoli da guardare a mente spenta: alcune scene erano come bei dipinti. Adesso, invece, con "Mama" è assente pure la componente estetica (la trama impedendolo, per la maggior parte del film). Perché, Billy, hai sborsato in favore di questo film? Cosa hai visto di buono nell'idea del neoregista che ti ha mostrato quel primo cortometraggio? Un cortometraggio, era, per l'appunto, e magari meritava pure grande attenzione... ma come lungometraggio semplicemente non funziona.

Il film viene presentato come horror spaventoso: è completamente privo di violenza e la trama presenta più momenti molto drammatici. È sull'inquietudine e l'angoscia che si basa, e quelle dovrebbe trasmettere. In alcune scene lo fa, e anche bene! Capisce che bisogna giocare sull'aspettativa più che sullo spavento in sé, ma seppur in queste poche scene sembra il film pregiato che ogni appassionato vorrebbe vedere da anni, per il 90% rimanente non fa che giocare sugli effetti sonori e le figure chiare che compaiono all'improvviso su sfondo scuro. Cheap: per questo ci sono gli Youtube Screamers. E non parliamo della CGI! Il "mostro" viene presentato sin dal prologo iniziale in tutto il suo splendore (ma sto guardando un body horror o un creepy movie?), ed è completamente fatto al computer. Oddio, è fatto bene, per carità: "che bel disegnino!". Ma non potrebbe apparire più finto di come appare: letale per la sospensione dell'incredulità. E certo non fa paura, specie visto che lo si mostra ogni 10 minuti. Il film è pieno di cliché, sia dall'horror occidentale che dal J-Horror (quante volte ancora dovremo vedere donne muoversi a mo' di ragno come la ragazza dell'"Esorcista" o quella di "The Grudge"?), e in questo modo si configura nella fascia di quegli horror "standard" che ci si aspetta sempre di vedere (e lo si teme). Perché non uscirne, se il regista ne ha chiaramente le capacità, vista la direzione sopra la media, e il produttore è uno di tale calibro? Non rovinerò la trama a nessuno, ma non aspettatevi nulla di veramente logico. Gran parte del film è inutile, e inutile è persino il contesto iniziale, sfruttato solamente per portare le due ragazzine nella casa dove le aspetta mammina, con un pretesto casuale. Dell'uomo che uccide la moglie all'inizio del film la trama si dimentica immediatamente. Il finale? Non necessariamente brutto, ma forse un po' stupido. 

Ahimè... mi trovo a dover, nonostante tutto, esaltare un'aspetto del film: le due bambine. I personaggi sono costruiti molto bene, e la recitazione delle attrici che le impersonano è impeccabile (ma certo, rovinata dall'approssimativo doppiaggio italiano). Loro da sole possono essere considerate uno dei grandi fattori redentori della pellicola. È da buttare, dunque? No, ma non la definirò mai "bella". Giace nel limbo delle produzioni hollywoodiane di mediocre qualità distribuite solo per fare qualche soldo facile. Sì, Guillermo. Sto guardando te. E di sbieco.

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