Il regista Andrew Haigh, dopo "Weekend" (2011) e "45 anni" (2015), torna sul grande schermo con il film on the road "Charley Thompson (Lean on Pete)". La nuova pellicola, basata sul romanzo "La ballata di Charley Thompson" di Willy Vlautin è stato presentato in anteprima mondiale alla Mostra di Venezia regalando al protagonista Charlie Plummer il Premio Mastroianni come Attore Rivelazione.

Charlie ha 15 anni.

Charlie corre, a scuola gioca a football americano.

Charlie è un bravo ragazzo, magari un po’ taciturno ma è serio, è in gamba per essere così giovane, non è uno scemotto come i suoi coetanei, è maturo.

Charlie vive col padre, un bambinone, un precario più interessato alla birra e alle donne che alle cose serie ma che però gli vuole bene.

La mamma non c’è, se n’è andata che lui era un neonato tua madre era troppo volubile, voleva sempre fare festa.

Corre Charlie, corre nel quartiere e ad un certo punto vede un maneggio. I cavalli. I cavalli da corsa.

Si offre come aiutante, per portare qualche solo a casa.

Viene assunto da Del, un grande Steve Buscemi.

Del ha pochi cavalli, ne ha 6 ora, una volta ne aveva 20, anche lui se la passa male adesso.

Finisce che Charlie si affeziona ad un cavallo che si chiama Pete.

Non vi dico di più.

Charlie Thompson è un film bellissimo.

La prima parte è eccezionale. Il rapporto padre-figlio, dipinto in una colazione e in due dialoghi scarni è tutto là.

Il mondo delle corse dei cavalli, il dietro le quinte, la vita dura, on the road. Dormi nel furgone, spala la merda bada ai cavalli, mangia un hamburger.

Poi c’è la corsa, sono cavalli quarter, mini-corse da 350mt. A volte 180, non sbattere le palpebre che ti perdi la corsa.

Nella seconda parte inizia il viaggio di Charlie, non vi dico con chi viaggia, perché e con chi ma se andate in rete lo saprete, ma meglio di no… no? Cazzi vostri.

Film splendido, fotografia magistrale, colonna sonora con quei bei pezzoni americani dolci e malinconici. Dialoghi diretti, zero stronzate, zero frasi a effetto.

Il film via via che procede, insomma si mette male per questo ragazzo, assume tinte drammatiche piuttosto forti ma Charlie è forte, sopporta e tira dritto.

E che ti piangi addosso a fare, la vita è così, a qualcuno dice bene, ad altri dice male, mica ci puoi fare niente, e a niente serve dire è giusto / non è giusto.

Dice il karma, quello che hai fatto ti torna indietro. Ma vaffanculo va.

Tieni duro Charlie, sei solo un ragazzo, hai tutta la vita davanti.

L’ho visto in anteprima in VO, tra poco esce.

Fatevi un favore, andate al cinema.

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