"Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello".

Questa è una delle frasi più profonde di un film che ha cambiato l'idea di fantascienza nel cinema: l'onda d'urto scatenata dall'uscita nelle sale di questo film (1999) è paragonabile solo a poche altre in questo genere; due su tutte "2001: Odissea Nello Spazio" nel 1968 e "Guerre Stellari" nel 1977: e se il primo ha avuto un successo di critica maggiore di quello di pubblico ed il secondo vice versa, "Matrix" è riuscito a mettere d'accordo entrambe le parti. Senza dubbio un film profondo che non si limita a raffinati effetti speciali e spettacolari scene di lotta, ma che possiede anche non troppo velate mire filosofiche: non solo il tema della scelta, ma anche caratteri tipici di filosofie orientali e somiglianze con diverse religioni.

In un futuro non meglio precisato, la razza umana è governata dalle macchine, che fanno loro credere di vivere liberamente nel XX secolo, traendo, invece, energia per la loro sopravvivenza. Soltanto un ristretto gruppo di persone è a conoscenza di ciò: essi chiamano "Matrix" il programma di controllo a cui i loro simili sono collegati, all'interno del quale la gente vive normalmente, ignara di ciò che capita loro intorno; soltanto alcune persone si rendono conto che vi è qualcosa che non quadra: e tra queste vi è Thomas Anderson, un hacker conosciuto nella rete con il soprannome di Neo. Secondo un gruppo di ribelli esterni a Matrix, Neo è l'Eletto che riuscirà a riscattare la condizione umana nel mondo vero: dopo averlo contattato, lo liberano da Matrix. Egli avrà grandi doti, ma non sarà facile a far capire a se stesso di essere realmente l'Eletto: soltanto dopo la sua morte e resurrezione per mano della donna che ama, egli si convincerà di esserlo e, dopo aver distrutto l'Agente Smith, un programma di controllo di Matrix, metterà in serio pericolo il programma stesso.

Il tema della vita in un mondo fittizio richiama facilmente diversi pensatori del passato, primo fra i quali Cartesio: i sensi spesso ci ingannano e noi potremmo vivere in un mondo falso, creato apposta da un genio sommamente maligno, con l'unico scopo quello di ingannarci; solo il fatto di pensare ci rende coscienti della nostra esistenza.

Anche la figura di Neo rappresenta un grande spunto per riflessioni filosofiche: sarebbe, forse, troppo facile e scontato notare la somiglianza con il Cristo biblico, anche se certamente non errato; un'altra figura storica a cui, a mio avviso, si fa riferimento è Socrate: come il grande filosofo, Neo darà la vita per la sua città, una città che non l'ha voluto, che l'ha bollato di empietà (anche se di empietà propriamente non se ne parla). Nella casa dell'Oracolo vi è un'iscrizione che recita "temet nosce", conosci te stesso: questa frase era scritta all'esterno dell tempio dell'oracolo di Delfi, quello stesso oracolo che disse a Socrate di essere il più sapiente al mondo, anche se lui continuava a professare la sua estrema ignoranza: e proprio questa presa di coscienza lo rese il più sapiente tra gli uomini che, erroneamente, si definivano "sapienti". Così anche a Neo non può essere detto di essere l'Eletto, poiché è una conoscenza che dev'essere intima, fatta in solitudine: sarà lo stesso Oracolo a dirgli che essere l'Eletto è "come essere innamorati", lo sa solo chi lo è. E solo attraverso la coscienza di esserlo che Neo si eleverà aldi sopra degli altri.

Ed è per questo che "Matrix" non solo è un grande film a livello puramente cinematografico, ma anche lascia, inoltre,  aperte diverse vie d'intrpretazione. Bravi i registi, i fratelli Andy e Larry Wachowsky a creare un'atmosfera dark di così grande impatto; bravi gli attori, in particolar modo Keanu Reeves/Neo ad interpretare il ruolo di un traghettatore di anime alla ricerca di se stesso; bravo il produttore che ha giustamente scommesso su di un grande successo.

4 Oscar ("miglior montaggio", "migliori effetti speciali", "miglior montaggio sonoro", "miglior sonoro") testimoniano la grandezza di un film, che ha riscritto i canoni della fantascienza che verrà.

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