Li ho scoperti la notte di Halloween a Palestrina, fu un concerto memorabile!
O dovrei dire "l'ho scoperto"! Si, perchè in realtà vi sto parlando di una "one man band", in stile Nine Inch Nails, e il genio che si cela dietro al nome "Aquefrigide" (scritto proprio così, non sono io che non so l'italiano!) è bre beskyt dyrene (che vorrà dire? Boh!).
L'esibizione fu folgorante, credete a me! Dopo quella sera cercai il loro disco (o il "suo", come vi pare, non rompete i cojoni!) per mari e monti. Poi capii che dovevo andare in un negozio di dischi. Niente, non si trovava neanche a pagarlo (strano vero?), e così mandai anche delle mail al tizio, il quale non mi ha mai risposto (e vabbè, si vede che è un po' stronzo, che problema c'è?). Dopo tanta attesa e mille peripezie però ce l'ho fatta! Ho il disco, e lo sto ascolto di continuo! Mi ha veramente stregato!
"Aquefrigide" è la cosa più interessante che ho sentito di recente, e forse l'unica novità sulla scena italiana (assieme al grande Fiale che ho consigliato più volte ma che nessuno di voi è andato a sentirsi! Merde!). Si tratta di alternative rock, ma pur ricordando esponenti italiani più famosi come i Marlene Kuntz, se ne discosta per le fortissime influenze Industrial (si, Nine Inch Nails, il Marilyn Manson più industrial… ma soprattutto Ministry e Throbbing Gristle) e per l'uso della batteria elettronica (Non vi preoccupate, ha un gran bel suono!). Ovviamente ricorda a tratti anche i grandi del grunge, soprattutto nei pezzi più lenti e d'atmosfera, ma la maggior parte del disco è dominata da un furore molto più metal. Ogni tanto affiorano raffinate venature psichedeliche nell'arrangiamento che, assieme a poliritmie e effettistica da urlo, riescono a trasformare granitici riff di due o tre bicordi in qualcosa di entusiasmante. E poi diciamolo, il tizio canta troppo bene! Voce molto versatile e particolarmente espressiva nelle urla.
Questo disco non è cosa di cui si possa parlare: dovete ascoltarlo! Quello che ho scritto ha quasi sminuito questo lavoro. Per farvi capire meglio potrebbe essere utile dirvi che fra le influenze della "band" ci sono CCCP, Ruins, Einsturzende Neubauten, Monte Cazazza, Tool, Isis, William S. Burroughs. Correte a procurarvelo che merita proprio!
Piccola critica (beh, una sola dai!): i testi spesso (moooolto spesso!) scadono nella volgarità più gratuita. Chi mi conosce sa che non sono certo una gentil donzella pudica e casta (anzi, il 96% delle bestemmie del pianeta Terra le proferisco io!), però qui a volte si esagera proprio! E in più devo dire che alcuni passaggi nei testi sono di un'ingenuità unica, a volte imbarazzante. Tuttavia ci sono anche pezzi dal raffinato songwriting, degni dei migliori Afterhours e Marlene Kuntz (eh si, raffinato in quel senso! Mica stiamo parlando di De Andrè!). A onor del vero va detto che questo tipo di testi è lo stesso dei nostri amatissimi gruppi americani, solo che in italiano si nota più facilmente che in una canzone è stato detto quaranta volte "shit".
Questo disco merita il massimo perchè la musica è ottima, i testi vanno abbastanza bene, l'interpretazione è superlativa. E inoltre gli "Aquefrigide" tracciano una possibile nuova strada per la scena rock italiana, vedremo cosa succederà…
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