Cadiamo troppo spesso nell'abitudine di investigare. Scrutare alla ricerca minuziosa di un senso da attribuire a ciò che non riusciamo a spiegare. È davvero necessario porci così tanti quesiti quotidianamente? Cosa faremmo del nostro tempo rimasto se fossimo a conoscenza del più sacro dei saperi?
Sappiamo benissimo, tra le modestie, che si tratta di brama. La brama del potere sul prossimo nostro; questo scaturirebbe dal segreto tra le mani.

Perchè mai Fridolin torna alla grande casa? Per preoccupazione e riconoscenza nei confronti di lei? Magari si, ma è chiaro come l'alba sorgente su Vienna che rispetto ai suoi ignari conoscenti egli ha assaggiato il potere, ed è tardi per tornare indietro all'umanità che ha vissuto fino ad ora. Non comprende come, poichè i sensi seppur stimolati, hanno un limite; ma lui sa di aver assaggiato il potere.

Traumnovelle (la novella del sogno, dal tedesco, adattata in Doppio Sogno per l'italiano) viene finita nel 1925 dall'austriaco Arthur Schniztler. Egli stima ed è stimato da Sigmund Freud per vari meriti, ma si è scontrato più volte con una critica non ancora pronta alle sue investigazioni. Si tratta dello scrittore che con parsimonia viscerale presenta i monologhi interiori più pungenti. La signorina Else ne è un altro importante esempio.
La borghesia è il suo soggetto di riferimento, ed infatti il medico Fridolin e la moglie casalinga Albertine ne fanno ampiamente parte.

Il protagonista non poteva avere idea di ciò che la lunga notte gli avrebbe offerto. Certo, l'apertura tra i due coniugi e le loro confessioni hanno dato la spintarella, ma il processo di ricerca spasmodica del piacere ha una crescita graduale. E poi, il medico nutre i desideri reconditi come si nutre una bestia da tenere rinchiusa; sono sempre stati lì in attesa dello schiocco.

La pericolosa congrega affrontata tra le pagine di Traumnovelle non è il fulcro dell'opera. Per quanto sia inevitabile puntare le attenzioni su quel rituale, si rischia di far passare in secondo piano l'oggetto dell'investigazione: il rapporto monogamo.
L'alone di mistero concentrato nel romanzo fa da cornice allo studio delle dinamiche relazionali tra i due coniugi. Fridolin neanche si accorge dei gesti teneri che il suo corpo compie spontaneamente nei confronti della moglie, ma allo stesso tempo arriva a fantasticare, a pianificare il modo in cui spezzarle il cuore; dopotutto lei amoreggiava distante emotivamente dal marito crocifisso, in quel del sogno. Il doppio.

Gli adattamenti in pellicola di Traumnovelle sono ad oggi quattro; uno è imprescindibile e ben due sono frutto di registi e sceneggiatori italiani.

  • Traumnovelle del 1969, per la tv austriaca. Il più fedele, tanto da permettere di guardarlo e leggere contemporaneamente.
  • Il cavaliere, la morte e il diavolo uscito nel 1983 ad opera di Beppe Cino.
  • Ad un passo dall'aurora uscito nel 1989 ad opera di Mario Bianchi.
  • Eyes Wide Shut, il più celebre nonchè ultimo film del maestro Stanley Kubrick di cui si scrive e si ipotizza tutt'oggi.

Le trasposizioni italiane saranno le due prossime recensioni, a formare una sorta di excursus in tre parti.

Con savoir faire ci viene indicata un'uscita da attraversare per non fare più ritorno. Nessuna congrega, solo robe da ricchi e annoiati. È arrivato il momento di tornare alle rispettive famiglie e dimenticare, sperando non sia troppo tardi per dimenticare.

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