Il primo film della storia del cinema.
Dimenticate tutto. Dimenticate di essere davanti ad un monitor, in un ufficio, a casa, in macchina. Estraniatevi dal resto del mondo: fate come se foste ad una lezione di karatè, prima del combattimento vige la meditazione. Ecco, adesso provate a viaggiare con la mente, indietro indietro, 28 dicembre 1895, a Parigi. Vi piacerebbe essere lì, insieme ad altre persone, tutte un pò incredule, sbalordite, per assistere ad una cosa breve breve, una cosetta di 50 secondi, siete pronti? Niente di che, solo una ripresa frontale fissa, alcuni operai (uomini, donne, ragazzi) che, chi stanco chi saltellante, escono dalla Societé Anonyme des Plaques et Papiers Photographiques A.Lumière et Ses Fils, a Montplaisir, zona industriale e popolare di Lione. Si fa prima a fare scorrere i 50 secondi d'immagini che a pronunciare tutto il nome della fabbrica. Ecco, anche voi siete lì, e magari non vi dicono niente quei brevissimi 50 secondi, ma per quelli che c'erano veramente fu un esperienza ai limiti del reale, un misto fra sogno e realtà.
Nasce da qui il cinema, da questi famosissimi 50 secondi, dal quel marzo di 113 anni fa. Nasce qui tutto quello che per anni ci ha emozionato e fatto sognare. Senza quei 50 secondi non avremmo mai potuto avere Chaplin, Kubrick, Hitchcock, Welles, Ford (per citare solo i più famosi...), e non ci sarebbero state le sale cinematografiche, e non avremmo mai nemmeno potuto rifugiarci al cinema in ultima fila per amoreggiare con la fidanzatina da giovincelli (vabbè, lo so, non è romantico, ma ha pur sempre un fondo di verità), e ci saremmo persi tante altre belle cose, che oggi diamo per scontate, come Dvd o videocassette. Per cui, lode e onore ai fratelli Lumière.
Si mise in moto il mondo intero per realizzare quei 50 secondi, alla riuscita della storica impresa contribuirono la generosità dei francesi, la duttilità dei tedeschi, i soliti affarologhi nordamericani, e gli inglesi. In sostanza, la rudimentale macchina da presa era formata da più tecnologie sviluppate in diversi parti del globo (il kinetoscope, il vitascope, il bioskop, il phantascope) che, messe insieme, formavano una primitiva macchina da presa capace di inquadrare un solo obiettivo. Naturalmente, come sempre accade quando si parla di 'pionierismo', ognuno dice la propria. E le verità si confondono con la leggenda. Alcuni studiosi infatti, pensano che in realtà i fratelli Lumière fossero molto più furbi di quello che comunemente si pensa, ed è molto probabile, anzi certo, che le persone immortalate su pellicola non siano dei comuni lavoratori, ma comparse prese dalla strada e poi pagate. Ipotesi suggestiva. Ma c'è anche chi avanza l'ipotesi, ancora più suggestiva, che i Lumière abbiano scopiazzato l'idea della macchina da presa da Thomas Alva Edison (l'inventore di un bel pò di cose, tra cui la lampadina ed il grammofono), che, in effetti, alcuni esperimenti simili li fece, poi però, non si sa bene come andò a finire.
Esistono poi diverse versioni della stessa "Uscita dalle fabbriche Lumière". Quello giunto a noi (si pensa il più riuscito) sarebbe in realtà la terza copia, della stessa medesima inquadratura. Da qui il forte sospetto che i lavoratori delle fabbriche francesi non siano mai stati immortalati su pellicola, facendo così posto ad attori e/o comparse. Lo ricorda Mereghetti: "La seconda versione (ritrovata nel 1988 dall'Institute Lumière di Lione) si differenzia dalle altre due perchè si vede uscire una carrozza tirata da un solo cavallo e le persone hanno vestiti meno leggeri, il che fa supporre che sia stata girata nell'aprile del 1895". Supposizioni, appunto.
La prima proiezione pubblica avvenne, come già ricordato all'inizio, il 28 dicembre del 1895 a Parigi, quasi clandestinamente, negli scantinati di un caffè sul boulevard des Capucines, per la modica cifra di 1 franco. Attenzione però, trattasi della prima pubblica proiezione, e sottolineo pubblica, perchè in realtà, i Lumière di proiezioni ne fecero anche in precedenza (si hanno notizie circa una più che abusiva proiezione circoscritta ad alcuni amici e conoscenti a Parigi nel luglio, l'11 per la precisione, del 1895). Diciamo che il cinema inteso come è arrivato fino ai giorni nostri (cioè con visione dello spettacolo solo dopo avere pagato) nasce tre giorni dopo il Natale del 1895.
Il pubblico dell'epoca, naturalmente, rimase a bocca aperta. L'invenzione, in effetti, era clamorosa. Ad un mondo abituato a sfogliare, anche se non da molto, le fotografie, i Lumière regalarono delle fotografie in movimento. Tanto che, è rimasta celebre, la proiezione del secondo film dei Lumière (e dunque il secondo di ssmpre), "L'Arrivo Di Un Treno Nella Stazione di La Ciotat" (proiettato pubblicamente a pagamento nel gennaio del 1896), in cui, per circa 50 secondi, viene inquadrato un binario ed in prospettiva (prospettiva eccellente, la prima vera operazione di regia della storia) un treno correre di corsa verso la stazione. All'arrivo del treno, il pubblico, credendo che il treno uscisse fuori dallo schermo, lasciò la sala e scappò via in preda al panico. Oggi fa ridere, ma all'epoca ben in pochi si misero a ridere (la scena poi verrà citata nelle "Comiche" da Villaggio e Pozzetto, ma è un episodio trascurabile).
"L'Uscita dalle fabbriche Lumière" non può essere giudicato attraverso lo sterile giochino delle stelline. E' impossibile dargli un voto. Perchè è l'inizio di tutto, di un mondo che ancora oggi, malgrado boiate più o meno sparse equamente nell'intero mercato cinematografico mondiale, non vuole morire. Il cinema. Dare un voto a questi immortali 50 secondi, è come volere dare un voto al primo contatto radiofonico di Marconi, ai primi brevetti sul volo di Leonardo Da Vinci, all'Eureka di Archimede, alle teorie sullo spazio di Galileo. Che voto dareste a queste quattro cose?
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