(Recensione senza spoiler)

E’ il 1899, ovviamente, e ci troviamo catapultati su una nave, la Kerberos, che sta trasportando delle persone provenienti da tutta Europa, ognuna con il suo passato, in America. Parallelamente, un’altra nave della stessa compagnia, la Prometheus, è data per scomparsa da 4 mesi. Neanche a dirlo, che la nave su cui siamo a bordo riceve un messaggio con delle coordinate, decidono quindi di seguirle, essendo abbastanza vicini, e si ritrovano davanti a loro proprio la Prometheus. Questo è quello che accade in circa la prima mezz’ora della prima puntata. Da qui in poi le cose si complicano parecchio, ma sarebbe troppo complesso e inutile scriverlo qua (e poi è una recensione senza spoiler!), dopotutto è fatta dai creatori di Dark, e sappiamo tutti, bene o male, anche chi non l’ha vista, di cosa stiamo parlando. Di quanto la mente (che è più profonda del mare…) di questi sceneggiatori possa spingersi verso derive misteriose e contorte, e questo loro lo sapevano bene e ci hanno giocato molto. Qui non sono stati da meno, non avrebbero potuto, ma non è detto che succeda quello che ci si aspetti da loro.

Gli 8 episodi, ognuno della durata di circa un’ora, scorrono bene, malgrado i primi possano risultare un po’ lenti. Ma nonostante questo, ogni tanto c’è qualcosa di inaspettato che succede, un’informazione che viene rivelata, o uno scambio di battute interessante che tengono alta l’attenzione sul mistero, che via via si infittisce sempre di più. La serie si fa desiderare, pretende la tua curiosità, cresce gradualmente, ma alla fine lo spettatore viene ripagato, anche se non è detto che questa moneta di scambio sia ben accetta. Di tanto in tanto si possono notare citazioni ad altre opere, o meglio, non so quanto siano volute o se me le sia inventate io, poiché la serie è colma di tutto quello che è un certi cinema e certe serie tv di almeno gli ultimi 22 anni.

Tecnicamente è impeccabile, a partire dalla scenografia, agli effetti, ai costumi, fino ad arrivare alla fotografia, molto fredda, forse un po’ per la tendenza generale degli ultimi anni ma soprattutto perché è una serie ambientata nel mezzo dell’oceano Atlantico, e comunque non sarebbe andata bene una fotografia più aperta, alla Titanic, per le scene interne, vista la storia raccontata.

(Reminder per noi italiani: nella serie i personaggi sono di varie nazionalità e parlano le loro rispettive lingue, cosa che nella versione originale viene rispettata, mentre in italiano è stato doppiato tutto, quindi si potrebbe perdere un po’.)

In conclusione la serie è godibile, inizialmente lenta, ma di quella lentezza che non stanca, ma anzi ti fa rimanere incollato a guardare, a cercare indizi, e se proprio c’è una scena noiosa hai comunque abbastanza elementi già dall’inizio per cominciare a fantasticare una qualche teoria o cercare di decriptare qualche dialogo precedente. Una volta finita vi assicuro che ne vorrete parlare con qualcuno, sempre se siete amanti del genere, altrimenti potrete sempre parlarne male, non sarebbe un problema.

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