Un pugno allo stomaco del cervello… è passato del tempo (troppo forse) da quando ho assistito al concerto, ma ho cercato in lungo ed in largo le parole dentro di me, intorno a me… ho cercato perfino di scandagliare gli spazi più profondi del cosmo, ho chiesto aiuto a folletti ed alieni, androidi e intelligenze artificiali; nessuno che riusciva a darmi conforto, se non proprio una strada da percorrere… il quartetto, capitanato dal mate-malefico Ian Williams (ammiraglio di vascello della nave interstellare Battles) e dal signore incontrastato della potenza motrice John Steiner, è atterrato in una calda sera di maggio, ha rapito i pochi astanti, rubando loro le emozioni più nascoste ed è ripartito… senza lasciare parole.
Le ho cercate e ricercate, senza fortuna di sorta, perchè non servono più nel mondo futuro dal quale provengono, soltanto spaventosi echi di suoni de-umanizzati uscivano dalla bocca del cyborg-mutante Tyondai Braxton, incastonati in un vortice di onde sonore multiforme e multicolori, a noi ancora del tutto sconosciuto. Per trovare un minimo di sollievo ho dovuto viaggiare a ritroso nel tempo di quasi cento anni e ri-trovare le parole lasciate dal poeta Filippo Tommaso Marinetti, quale oscuro presagio dell’evoluzione che avrebbe avuto il linguaggio ai giorni nostri… così come la musica lo avrà nel prossimo secolo grazie ai Battles.
Estratto da “Il Bombardamento Di Adrianopolis” 1924
“(4- SOMMA) intorno a Adrianopoli + Bombardamento + orchestra + passeggiata-del-coloso + offi-cina allargarsi cerchi concentrici di riflessi plagiechi risate bambine fiori fischi-di-vapore attese piume profumi fetori angoscie (INFINITO MONOTONO PERSUASIVO NOSTALGICO)
Questi pesi spessori rumori odori turbini moleco-lari catete reti corridoi di analogie concorrenze e sincronismi offrirsi offrirsi offrirsi offrirsi in dono ai miei amici poeti pittori musicisti e runositi futuristizang-tumb-tumb-zang-zang-tuuumb tatatatatatatata picpacpampacpacpicpampampac uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ZANG-TUMBTUMB-TUMBTUUUUUM”
Filippo Tommaso Marinetti aveva previsto il futuro.
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