2011 all'insegna delle emozioni forti.

Beau Navire. Emoviolence. O screamo. La gente non si è ancora decisa di che genere facciano. Io non ho mai capito la differenza tra i due generi, tra l'altro.

Ma qualcosa mette tutti d'accordo: in questo primo Full Lenght ci sono tutti i requisiti che un'uscita di questo genere deve avere per essere degna di nota. È cupo, è pesantissimo, è intensissimo è densissimo. Pochi gli sprazzi melodici, tanta la sincera disperazione. Rabbia e dolore. Ovviamente molte emozioni, perlopiù negative. Lo spazio aperto alla speranza è davvero irrisorio.

Un'attitudine che ricorda da vicino i compianti Love Lost But Not Forgotten (non li conoscete? fustigatevi e ascoltatevi "Upon the Right, I Saw a New Misery"), non troppo lontani neanche come suoni, non fossero i Beau Navire giusto un pelo più melodici e puliti.

Tredici brani, tredici laceranti trivellate al cuore. Racchiuse in meno di 25 minuti di durata.

Altro da dire? Non mi pare.

"This is our chance to fly... I promised."

Elenco tracce e video

01   [untitled] (13:29)

02   "It's Not an Art, It's a Myth" (02:50)

03   Solemn Moon (00:50)

04   A Book, a Mind (01:04)

05   The Looking Glass (02:58)

06   Cloud City (01:22)

07   Interlude (03:41)

08   Lost and Leaving (01:05)

09   Respire (meta) (02:00)

10   Respire (sync) (01:39)

11   Reinventing the Veil (01:40)

12   Hours (01:17)

13   Bare Trees (01:30)

14   Remnants (01:43)

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