Prima fatica per i veneti Beyond The Gates, giovane band proveniente dalla provincia di Padova che, in sole sette canzoni, riesce a regalare all'ascoltatore una mezz'ora scarsa di metal diretto ma ben studiato. Una varietà artistica, la loro, non facile da reperire, di questi tempi, nel metal estremo. Infatti, i Beyond The Gates riescono a mettere insieme le basi del death metal nord-europeo con un'attitudine hardcore brutale, il progressive estremo e la ferocia del black metal con maestria ed intelligienza. Il lavoro di chitarra è davvero notevole e viene migliorato da un coinvolgente dinamismo vocale che si adatta piuttosto bene ad ogni riff.

Si inizia con un intro neo-classico ed inquietante che prende il nome di “Whoracle”, per poi passare alla canzone che da il titolo al disco stesso, “Soul Crisis”, ritmicamente moderna e di facile apprendimento. Le seguenti due tracce, “Seven” e “Nine”, segnano il lato più aggressivo dell'intero lavoro. La prima in puro stile swedish death, la seconda influenzata da un hardcore tirato e violentissimo. “The Black Hole Holocaust” è decisamente più prog rispetto alle precedenti. Nel finale rimangono un ultimo assalto di cattiveria dettata dal death/black melodico di “The Remains Of God” ed una traccia più orecchiabile ed emozionante come “Insomnia”, giusto per lasciare un po' di attesa per il prossimo disco.

Lasciamo questo EP con la speranza che la produzione audio migliori drasticamente, perchè, purtroppo, non rende merito ad un demo scritto e suonato così bene, e per questo, diventa una penalità che si può tralasciare solo in parte, anche se, nel complesso, il CD va comunque premiato perchè, nonostante ci siano due o tre canzoni sopra le righe, le restanti non abbassano il livello musicale e scorrono con piacere. I Beyond The Gates hanno ottime capacità tecniche e compositive, la passione e la dedizione per continuare a far bene ed a migliorarsi nel tempo, e inoltre, hanno la giusta ispirazione per non cadere mai sul banale, anche scendendo spesso a contaminazioni e soluzioni di vario tipo, forse non amate da tutti, ma che permetteranno alla loro musica di evolversi e rinnovarsi nel tempo. Queste sono caratteristiche non molto frequenti al giorno d'oggi, e “Soul Crisis” le riassume perfettamente.

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