Il fascino letterario di Cormac McCarthy venne portato sul grande schermo ancora prima dei fratelli Coen e di John Hillcoat, dal famoso attore Billy Bob Thornton, quì alle prese con la sua terza opera da regista.

Passione ribelle (titolo originale "All the pretty horses"), è l'adattamento cinematografico del romanzo "Cavalli selvaggi" di Cormac McCarthy, primo libro della "Trilogia della frontiera". La vicenda racconta l'epopea attraverso gli Stati Uniti e il Messico di John (Matt Damon) e Lacey (Henry Thomas), volenterosi nel cercare un lavoro che gli garantisca la sopravvivenza, stretti da un forte legame di amicizia. Durante il cammino incontreranno il giovane Jimmy (Lucas Black), un ragazzo dal passato turbolento e alla cui presenza sono legate molte delle avventure che i due saranno costretti a vivere in prima persona. Altra figura di assoluta centralità è Luisa (Penélope Cruz). E' questa donna che unitamente al giovane Jimmy causeranno scompiglio nella vita dei due protagonisti ed in particolare di John.

Da un libro come "Cavalli selvaggi", dal genio narrativo di Cormac McCarthy, sinceramente ci si poteva aspettare una resa filmica francamente migliore. Invece Passione ribelle "cade" proprio su quei punti che più di altri avrebbero potuto garantire un'ottima riuscita. Thornton indugia eccessivamente con la sentimentalità. Fin dall'inizio abbiamo un calcare la mano con l'animo di John, personaggio afflitto dalla morte di suo nonno. Finisce così che la pellicola diventi un dramma fin troppo scontato e in cui la storia d'amore tra John e Luisa non fa altro che indirizzarci verso questo binario "amoroso" e nostalgico che poco garantisce al film, ma anzi risulta essere una storia fin troppo vista e rivista.

Senza ombra di dubbio, sebbene alcune scelte negative come lo spezzettamento del film in varie sottostorie che frammentano la vicenda principale, nel cogliere l'atmosfera di reciprocità tra i due amici John e Lacey e nel mostrarci le varie difficoltà che dovranno subire i due, Billy Bob Thornton ha sicuramente fatto il lavoro maggiore e quello che meglio gli è riuscito. Nella parte centrale, quella in cui finiscono in prigione, Thornthon descrive con assoluta precisione le difficoltà dei protagonisti e la loro afflizione davanti ad eventi che non credevano possibili...
I problemi legati ai personaggi principali ci fanno vedere uomini in preda al loro destino: tutto ciò che si troveranno ad affrontare è dovuto ad altri individui, soprattutto Luisa e Jimmy, così che John e Lacey vengono chiamati "dall'esterno" in situazioni che poi li vedranno interpreti maggiori.

Quello che emerge però, è un senso del "ritorno" che si infrange con la durezza dell'amore e che si immerge nella totalità dell'amicizia. Dopo innumerevoli situazioni complicate, dopo km e km di viaggio, è ancora una volta il sentimento forte della amicizia che trionfa su tutto.

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