Sul loro sito ufficiale spicca uno sfondo blue fantastico pieno di spade, leoni e mostri. La copertina del loro debut-album è tipicamente fantasy, insomma non ci vuole un genio per capire che i Black Majesty fanno Power Metal. Oh no... ma che disco ho comprato; sarà l'n-esima miscela dei derivati dei Rhapsody?

In effetti, sia dai titoli delle canzoni, che dai ritmi stessi, ma anche dal loro stile con il quale si presentano, è evidente quanto il loro power sia Fantasy ed Epico. Ciò che si nota in partenza innanzitutto è una band Australiana, questi 'Black Majesty' si presentano con il loro album "Sands Of Time" che per essere di debutto è molto buono, e non delude, anzi è molto simile ai lavori dei Kamelot, che io gradisco molto.

È un cd simpatico e carino, niente di speciale in quanto la band non propone niente di nuovo, ma molto bello e con dei ritmi azzeccatti e gagliardi, sicuramente migliore di album power metal di gruppi più famosi. Un lavoro pulito pulito che promette bene per il futuro della band, un power molto simile a quello tedesco e che è stato definito come la risposta Australiana a Band come QUEENSRYCHE e simili. Non è sputtanato, non è una raccolta di plagi e spunti vari, si tratta di un album con dieci tracce di puro power metal con doppia cassa e assoloni melodici e veloci.
John Cavaliere si rivela un'ottima voce degna del genere, espressiva e calda che si sposa bene con i cori tipici dei ritornelli. La melodia, carattere necessario per il genere è influenzata da varie tipologie classiche e di altre tendenze metal. Apprezzo infatti il fatto che questi "Black Majesty" senza temere di "Autosputtanarsi" incidendo un disco di metal melodico e non cercano di puntare su velocità o estremismo di assoli come band quali DragonForce, e tantomeno non sfornano quelle (ormai blasfeme) sviolinate e sonorità Epico\hollywoodiane che sinceramente ci hanno stufato.

Uniscono il power Metal nella sua natura più intima all'Heavy Metal semplice e il risultato è bello proprio perchè modesto e non troppo "Oltre" le proprie capacità. L'ascolto obbligatorio và alla traccia con la quale l'album si annuncia, con "Fall Of The Reich", dove una cavalcata di batteria fà da sfondo al distorgersi delle chitarre, in un ritmo sfrenato che compone il sottofondo alla voce di Cavaliere che aiutato dai cori, controcanti e armonie vocali conclude il pezzo Aggressivo ma moderato con un bell'acuto non troppo esagerato, di classe.
Segue "Legacy" anch'essa aggressiva e la bellissima "Guardian" dalle incursioni Prog, dagli inconfondibili assoli di chitarra e acuti dolci che contribuiscono a cambiare il tempo base che alterna momenti di poesia e rancore con altri di Forza e Potenza, ha anche un bel pezzo strumentale.

Insomma, se non siete appassionati del Genere vi sarà facile non accettarli, lo stesso dicasi se di ogni genere accettate solo i nomi delle band più importanti; comunque sia se questo fosse stato l'ultimo album di una lunga discografia ne avrei parlato sicuramente male, fatto stà che è un album di debutto e la band con questo dimostra di avere sorprese per il futuro.

È bello ascoltare un album un pò anonimo e scoprire che è più convincente questo di molti altri più famosi.

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