Giamaica: Una sera d'estate, in una spiaggia tropicale a bere un Bitter o qualche succo tropicale, con la propria camicia hawaiana tra una palma ed una bancarella che vende qualche statuetta da comò ed alcuni posacenere a forma di Bob Marley.

Poco più lontano si tiene un suo concerto. E viene voglia di immegersi in quelle sonorità reggae costellate da mille accordi e note, ed ognuna di esse rappresenta un'emozione di quelle percussioni. Un'emozione ancora più grande è data dalle urla e i cori della folla, che si fanno sentire per tutto l'album, eccome se si fanno sentire, una specie di basso continuo, ma meno pesante. Inoltre anche guardando la copertina ci si immedesima subito: uno dei quei tipici furgoni anni '60 e '70 stile cubano e latino-americano che parte probabilmente per un suo concerto, tanto per ricordarti meglio la scena.

I brani: "Positive Vibration", "Punk Reggae Party", "Exodus", "Stir It Up", "Rat Race", "Concrete Jungle", "Kin Reggae", "Lively Up Yourself", "Rebel Music (3 O'Clock Roadblock)", "War/No More Trouble", "Is This Love", "Heathen", "Jamming", sono un mix di sonorità reggae, un pizzico di percussioni, una acustica fenomenale (considerando l'anno in cui fu registrato), veramente un buon disco live.

Ed ora non rimane che sorseggiare quel bitter, in quelle spiaggie tropicali con la propria camicia hawaiana tra una palma ed una bancarella, sì, quella bancarella accanto al mio computer piena di buoni dischi, tra lo scaffale delle videocassette e lo stereo che sta suonando Bob Marley.

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