Li vidi a Firenze ad aprile.
Fecero da apripista agli Interpol ma ci entusiasmarono piú dei nostri idoli newyorkesi. Per l'occasione indossavano veri e propri cespugli.
Fu una sorpresa, un amore a prima vista.
L'album di debutto esce per la rough trade e dopo l'intro prevede "Apologies to Insect Life", qualcuno ne ha già parlato, è tutto perfetto, batteria incalzante, voce incazzata, basso costante, e una chitarraccia che si mangia tutto.
Il pezzo che lo accompagna è troppo corto.
Poi ecco tutte insieme le melodie fantastiche che ricordavo, le atmosfere intense, cosí azzeccate nel live che temevo irriproducibili su disco. Su tutte "Fear of Drowning" e "The Lonely", voglio vivere solo per ascoltare canzoni come queste.
"Lately" è troppo lunga. Il resto però va benissimo.
I BSP, con Mads Bjerke, producono un suono particolare, evocativo, spesso malinconico, che viene da chissà dove, sembra un disco di venti anni fa. Il basso, le chitarre e la batteria parlano, se non bastasse la voce di quel pazzo.
Insomma c'è qualcosa di magico, difficile definirlo a parole.
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