Se girate dalle parti di Milano, potrebbe capitarvi prima o poi di entrare in un locale e venire rapiti dal dark rock sofisticato e magnetico dei Castadiva. Un rapimento lento e sottile, ‘discreto’, verrebbe da dire…

Discrezione. Il disco d’esordio del quintetto la invoca nel titolo (‘schwa’ è il fonema inglese con cui si indica il suono accennato, discreto, della “e” in “the”, per esempio) e la evoca nelle 10 tracce, grazie a un incedere cupo e fascinoso, discreto ma mai piatto o banale.

Qualcuno cita i vecchi CCCP per descriverne lo stile e il cantato di Paolo ‘Larsen’ Mosca, leader-voce-basso del gruppo. Ma in realtà nessuno dei cinque membri ha mai ascoltato i CCCP. Mauro Ravasio, “riconoscibile nella lama dell’Imperatore degli Arcani Maggiori” (così recita il sito), impreziosisce la musica con le note della sua Diavoletto e qui sì che la lezione di Robert Smith (Cure) e Grasshopper (Mercury Rev) si sente e si apprezza.

L’impasto musicale stuzzica per l’originalità dei loro suoni lunari e dei testi tra il poetico, l’erudito e il surrealeRicordi i tuoi ozi spalancati su me / come fosse veniale specchiarsi nei propri silenzi / e le caute parole di via / come stupidi addii nati per caso.

Un disco da ascoltare ubriachi e stanchi su un’astronave dal design Eighties.

genere: Dark Rock

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