La città si presentava esattamente come nella stralunata sarabanda del signor G, "piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce", fisicamente e concettualmente troppo imponente per permettere a quel ragazzino incosciente che ero io di capire i limiti di un entusiasmo che per sua natura non poteva che scemare in occasione dei primi contatti con la realtà.

Si era palesata una nuova esperienza di vita, e con essa la casa nuova di pacca con le cento stanze e il prezioso salotto col divano rosso con la passamaneria in seta antica. Nella altresì parossistica contraddizione a cui non poteva sottrarsi questo nuovo corso, a fronte delle innumerevoli anticaglie sparse per le cento stanze di questa strana casa-castello e i balordi broccati che adornavano le tende delle finestre sull'enorme terrazzo dalle belle piastrelle in ceramica di Caltagirone, la meraviglia più baluginante era certo il televisore nuovo, imponente e dall'abbondante tubo catodico che vibrava ad ogni basso: era un magnifico Sony Trinitron KV a 32 pollici dalla brillante luminosità esaltata dalla curvatura eccentricamente cilindrica. Non c'erano più tendaggi o preziose anticaglie ad incantarmi - cosa poteva mai fottermene di tanto vecchiume negli anni in cui mi stavo affacciando alla vita, quella vera - ma solo quel divino congegno dalle mille e una funzionalità che avrei investito del sacro compito di scandire i tempi del mio romanzo di formazione, tra Dribbling alle 13:30 del sabato su Rai 2, Fuori Orario con la bellissima Dita che ride sulle note di Springsteen e le reclame erotiche dopo la mezzanotte sulle emittenti locali.

Fu proprio allora che, nel pieno boom delle emittenti private che proponevano sistematicamente rubriche di cartomanzia e lunghe maratone in occasione delle estrazioni del lotto, scoprii che nella noiosa routine delle trasmissioni Rai v'era modo di rompere il flusso incosciente della sordida programmazione pomeridiana accedendo a quella che sì, doveva essere l'invenzione del secolo, l'infinita sequenza di pagine del Televideo che appariva allora come la più completa fonte di infotainment dell'era dei primi vagiti di Internet ancora in preda alla browser war tra Netscape e le sempre più ingombranti propaggini di Interner Explorer.

Dalla pagina dell'Indice Generale al monoscopio della Pagina con tutti i simboli fu subito amore: nello svolgimento della lunghissima sequenza di pagine e sottopagine (il caleidoscopico Sony Trinitron era uno dei pochi modelli allora in grado di permettere la navigazione tra le sottopagine) sviluppai una forma morbosa di feticismo nei confronti del magnifico strumento, soffermandomi ore ed ore su contenuti di curioso interesse come la sequenza delle previsioni meteo giornaliere sui comuni italiani dalla pagina 402 alla 409 (dove per anni mi interrogai sul significato della presenza di Sarzana, Tarvisio e Monte Scuro tra le località destinate al rilevamento meteorologico) ora riposizionate trecento pagine più avanti ma ancora amabilmente intatte per forma e contenuti, gli introvabili dati Auditel del giorno prima nella pagina 533 con la lotta serrata tra le programmazioni pomeridiane RAI e Fininvest (erano i tempi in cui Beautiful riusciva ad accaparrarsi quasi sei milioni di telespettatori rincoglioniti alle due del pomeriggio) e la leggendaria rubrica dell'Oroscopo a pagina 600 ora in versione ridotta sotto la sezione delle curiosità dell'Almanacco (pagina 401 e seguenti) dove fortunatamente sopravvive ancora Accadde Oggi con le ricorrenze storiche della giornata.

Però è inutile girarci intorno: la mia adolescenza tra abbondanti versamenti di Mercurocromo su ginocchia sbucciate, Lara Croft incasinata tra i passaggi sotterranei di Aldwych nel terzo Tomb Raider, Teletutto con lanci promozionali delle starlette desnude di turno fu scandita dai lunghissimi pomeriggi di consultazione delle pagine dello Sport a partire dall'indice sulle notizie del Calcio alla 201 sino ai necessari approfondimenti degli Altri Sport con tennis, motori, basket e pallavolo alla 260. Quella religiosa e sempiterna sequenza che voleva che alla pagina 202 vi fossero i risultati dell'ultimo turno di serie A, alla 203 la classifica, alla 204 il prossimo turno e alla 205 la classifica marcatori era per me lo spunto di un rituale immutabile in cui potevo anche perdere ore nella meticolosa consultazione, giacché da più di tre decadi non esiste foglio di giornale o pagina internet in cui la classifica della serie A si mostri in una forma così perfettamente asciutta e puntuale, con le colorazioni ad hoc per i piazzamenti definitivi e le partite in meno. Da più di vent'anni nel progressivo percorso di vita che ha tolto sempre più tempo al mio tempo, il rituale è intatto e non v'è giornata che termini senza la dovuta consultazione dell'intero lotto dello Sport senza dimenticare le Brevi Calcio alla pagina 229, risultati e classifiche della serie D da 251 a 259 e i campionati esteri da 295 a 298. E poi il martedì c'è l'imperdibile appuntamento del Best 11 con le graduatorie dei migliori in campo della giornata e del campionato.

Certo mentirei se dicessi che la mia fu una luna di miele solo con Calcio e Altri Sport, giacché non c'era zapping che non iniziasse sistematicamente con i titoli della Prima Pagina per passare alle Altre Notizie della pagina 120 e finire in bellezza con le rubriche della Terza Pagina alla 140: qui in un certo senso i tempi sono cambiati poiché i contenuti sono stati riorganizzati in un ordine diverso e complessivamente arricchiti, ma oggi come allora questa selezione di contenuti si sostituisce puntualmente al quotidiano cartaceo ove la dispersività di notizie non consente di focalizzare davvero su ciò che serve, quindi quando è l'ora di informarsi sulla cronaca, vanno in mona Repubbliche, Corrieri, Stampe e succedanei: col Televideo in dieci minuti buoni esaurisco​ lo scibile di ciò che accade sulla Terra e sento inoltre una irresistibile sensazione di freschezza dentro le mie membra.

Sono tornato quest'estate nella casa nuova di pacca approfittando di un lungo viaggio verso Sud e mi sono fermato a riascoltare il crepitio delle lucertole sul terreno riarso. Dai tempi della mia prima esperienza di vita nella città sono certo passati molti anni adesso e tutto è necessariamente cambiato: Teletutto ha chiuso i battenti ormai da tempo, Lara Croft ha perso almeno due taglie di tette e le ferite sulle mie ginocchia sono perfettamente cicatrizzate, quasi impercettibili. Nel vecchio salotto col divano di tessuto bianco inscurito e le tende sfrangiate non c'è più il vecchio Trinitron, ma uno di quei modelli Full HD della Samsung con modulo CI+ integrato. Lo accendo e sì, nella stessa casa-castello di quasi trent'anni prima con non più di dieci stanze e il piccolo terrazzo dalle piastrelle in gres scarlatto schiarite dal sole, il Televideo è ancora lì, certamente diverso nei contenuti ma ancora puntualmente funzionante con la sua grafica démodé e il monoscopio a sette colori. Alla pagina 101 l'Ultim'ora segnala i prezzi del petrolio in rialzo, mentre una reclame sui finanziamenti di una banca lampeggia in fondo alla schermata. Questi televisori moderni esaltano i colori in maniera quasi innaturale, amplificando a dismisura le tonalità calde, cosicché mi accorgo che il lampeggio in realtà non è altro che una falsa impressione dettata dalla vista che mi fa difetto. Nella lunga notte sferzata dalla canicola agostana si compie il rituale della lettura delle 800 pagine e alla fine dell'impresa sono le quattro del mattino e su Rai 3 Ghezzi ha appena aperto le danze.

Aspetto Dita angelica e sorridente palesarsi nello sguardo allucinato di Jean mentre nuota nel fiume solcato dell'Atalante ma anche lei, coi biondi capelli mossi dal vento e i bianchissimi denti, non esiste più.

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