"Avevo solo due alternative - restare all'ufficio postale e impazzire... o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame."  

In questa frase troviamo sintetizzata l'esperienza di Charles Bukowski come postino: esperienza che l'autore originario di Andernach ci racconta in uno dei più celebri tra i suoi romanzi, "Post Office".

Bukowski ci racconta la sua esperienza attraverso gli occhi di Henry Chinaski, personaggio alcolista e donnaiolo, suo noto alter ego letterario e protagonista di quasi tutti i suoi romanzi. In "Post Office" Chinaski accetta il lavoro di postino, credendolo un lavoro semplice, una cuccagna, dato che i postini non fanno altro che "infilare le loro lettere nelle cassette", rimediando anche del facile sesso occasionale. Iniziando a lavorare rimarrà presto deluso, a causa della routine e delle rigide regole dell'ufficio postale, regole che un personaggio come quello di Chinaski, ovvero Bukowski stesso, spesso non arriva a comprendere, per finire inevitabilmente col violarle.

Infatti nel romanzo l'ufficio postale diventa simbolo della società, con le sue regole, con la sua rigidità, una società in cui basta trovarsi su un "gradino" più in alto per sentirsi giustificati,anzi incaricati, a trattare con sadismo il proprio prossimo (basti pensare a Stone,superiore di Chinaski, e ai suoi ordini): una società da cui Chinaski, come lo stesso Bukowski, per godere meglio della sua indipendenza e della sua libertà, si licenzia, o meglio, si emargina. Il romanzo si legge facilmente, anche se a molti potrebbe sembrare troppo volgare oppure, aldilà di ogni chiave di lettura, per altri il protagonista potrebbe sembrare un semplice alcolista ossessionato dalle donne; sicuramente alcool e sesso sono delle componenti ricorrenti (per non dire costanti) nell'opera letteraria di Bukowski, principalmente perchè sesso e alcool erano ciò di cui lo scrittore viveva, e sono queste componenti a rendere (secondo il mio modesto e per molti probabilmente insignificante parere) i suoi lavori più sinceri, diretti, veritieri, aldilà di qualunque gusto o preferenza stilistica personale, che si condivida o meno la visione cinica e disincantata che emerge dell'uomo, della società e del mondo da questo romanzo.

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