Mi trovo davanti ad un foglio bianco e riempirlo è dura, anzi, durissima.

Di Charles Schultz e dei suoi "Peanuts" (in italiano "noccioline", o "personcine") ha già parlato nel 1963 una certa personcina rispondente al nome di Umberto Eco, e già all'epoca aveva detto tutto quello che un neofita doveva sapere sull'autore e sulla sua opera. Due cose molto semplici: la prima è che Charles Scultz "E' un poeta";  la seconda è che "Noi amiamo incondizionatamente, Fervidamente, ferocemente, intollerantemente Charlie M. Schultz e non permettiamo che sia discusso, chiunque affermi il contrario o è un malvagio o è un illetterato".

Sì, andare avanti è dura.
Potrei iniziare a parlarvi di Charlie Brown, che porta il nome del suo autore, cha ha un papà (invisibile al lettore come tutti gli adulti del mondo dei "Peanuts") barbiere, come il padre di Schultz, e che però,  proprio Shultz ha sostenuto fino alla nausea non essere il protagonista di un opera autobiografica...
Ma forse lo sapete già.

Potrei parlarvi di Snoopy, il Bracchetto di Charlie Brown, Quello che gioca alla seconda guerra mondiale pilotando la sua cuccia biplano alla caccia del barone rosso nei cieli della sua fantasia. Quello con il fratello Spike, sbandato abitatore del deserto. Quello con l'amico uccellino che si chiama Woodstock con il quale va al campeggio praticamente solo per perdersi e mangiare toffette cotte sul fuoco.
Ma se sapevate chi era Charlie, sapete già anche tutto questo.

Potrei parlare di Linus, forse il bambino più intelligente di tutta la combricola delle noccioline, ma anche il più nevrotico, aggrappato per tutta la giornata alla sua coperta feticcio scaccia fobie. Potrei parlarvi della sua sorellaccia Lucy Van Pelt, sempre pronta a mollargli un pugno se non è intenta a deprimere il povero Carlie Brown. Potrei parlarvi di Piperita Patty, sicuramente la più sveglia tra tutti, ma anche quella con più problemi ad inserirsi in una società dominata da regole noiose come lo studio.
Ma forse sapeta già anche questo.

Potrei parlarvi Sally, la sorellina di Carlie; di Marchie, l' amica secchiona di Patty; Di Pig-Pen e della nube di polvere che si trascina appresso quando corre; dell'aquilone di Carlie, che ha passato più tempo igarbugliato tra i rami piuttosto che a sguazzare tra le nubi; Di Schroeder il pianista, ossessionato da Beethoven quanto Lucy è ossessionata da lui.
Ma, aimè, voi sapete anche tutto questo.

E forse allora l'unica maniera per parlarvi dei Peanuts è farlo partendo dalla fine, dall'ultima striscia disegnata da Charles:
Charlie brown risponde al telefono e dice: "no credo stia scrivendo"; Snoopy dalla cima della sua cuccia batte a macchina un: "caro amico..."; Nell'ultima vignetta Schultz disegna una Lucy seduta al suo banchetto per la psicanalisi, sempre una Lucy che si piglia in testa una palla dabaseball, un Charlie Brown vittima di uno scherzo sempre da parte di Lucy, una Piperita Patty, e una  Marchie che discutono di un compito in classe, uno Snoopy che letteralmente si trascina al guinzaglio un Linus alquanto sbigottito, un'altro Snoopy in cima alla sua cuccia con occhialoni e caschetto da pilota; un collage di momenti classici.

E sotto queste immagini il testo: Cari amici, ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi cinquant'anni. E' stata la realizzazione delle ambizioni della mia infanzia. Sfortunatamente, non sono più in grado di mantenere il ritmo richiesto da una striscia di fumetti quotidiana. La mia famiglia non vuole che i Peanuts siano proseguiti da nessun altro, e perciò devo annunciare il mio ritiro. Sono sempre stato grato per tutti questi anni per la lealtà e la solidarietà dei nostri supervisori redazionali e per il meraviglioso supporto e amore che i lettori dei fumetti mi hanno rivolto. Carlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy... come potrò mai dimenticarili...

Charles Schultz.

Finita la striscia che chiude una pagina monumentale della letteratura disegnata, Charles Schultz si mette comodo e si corica nel letto.
Non vi si rialzerà mai più.

Trasudare poesia anche durante la morte vale la lacrima di qualche mortale.
E io sono solo un mortale, io amo Schultz, amo Charlie Brown, amo Linus, amo Piperita Patty e amo tutti gli altri; e piango, sempre, quando ripenso a come ci hanno lasciati.
Anche ora.

Buon natale deb.

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