A picture with a smile - and perhaps, a tear.

"Il Monello", datato 1921, è senza dubbio uno degli innumerevoli capisaldi del cinema chapliniano e non: sia perchè è indiscutibilmente un gran film, sia perchè rappresenta un passaggio cruciale nella luminosa carriera dell'artista. E' il suo primo lungometraggio da regista, e da questo film in poi, Chaplin introdurrà elementi nuovi nel suo cinema, tralasciando la pura comicità (ma senza sbarazzarsene) e inserendo una forte componente emotiva; da adesso in avanti le sue pellicole diventano davvero universali.

"The Kid" è la storia di un neonato che viene abbandonato in un'automobile da una giovane madre. Due malvienti rubano la macchina ma è soltanto dopo che si accorgeranno della presenza della piccola creatura e la lascieranno per strada. Il destino vorrà che un simpatico vagabondo passi da quelle parti, e anche se inizialmente farà di tutto per piazzarlo altrove, deciderà di tenerlo e prendersene cura.

CINQUE ANNI DOPO

Con un salto temporale di un lustro ecco il pover uomo che cerca di tirare avanti con mezzucci grazie anche al giovane complice: il piccolo rompe i vetri e scappa, l'uomo arriva (casualmente agli occhi degli altri) e ripara il danno. La trovata è a dir poco geniale. La donna intanto è diventata una celebre attrice e va in giro facendo l'elemosina, specie ai bimbi (pentimento per l'insano gesto?). Senza saperlo incontra quello che in realtà è suo figlio, donandogli una mela e un pupazzo che diventerà il motivo del litigio con un altro bambino. Dopo la zuffa la donna si preoccuperà del suo stato di salute e chiamerà il medico, il quale scoprirà che non è il figlio naturale del barbone e farà in modo che venga portato in un orfanotrofio. Lì non ci arriverà mai perchè il vagabondo riuscirà a riprenderselo. Intanto la donna scopre che quel bambino è suo figlio e in seguito il piccolo verrà consegnato alla polizia dove la madre si recherà per riaverlo. Dopo la celebre scena del sogno l'uomo sarà comunque accompagnato e accolto nella casa della donna.

Ispirato dalla prematura scomparsa del figlio, in appena 50 minuti di pellicola Chaplin trova un equlibrio perfetto tra humor e pathos smuovendo una miriade di temi come la povertà, l'abbandono, il senso di colpa, l'arte di arrangiarsi e lanciando precisi messaggi: è un atto d'accusa per niente velato alla durezza delle istituzioni , è il trionfo dell'Amore nella sua accezione più larga: chi cresce un bambino e gli dona tutto se stesso, pur non avendo alcun vincolo di sangue, può giustamente fregiarsi del titolo di "padre".

A dispetto della sua giovanissima età, Jackie Coogan mostra tutto il suo talento e ci regala un'interpretazione indimenticabile lasciandoci esterefatti; molti anni dopo sarà lo zio Fester della famiglia Adams. Chaplin molti anni dopo sarà ancora sul tetto del mondo.

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