Mia simpatica innamorata,

Girai il mondo suonando e cantando del nostro amore, delle nostre debolezze.

Conobbi i migliori,
Ricevetti ovazioni ad est e ad ovest, e tutto cominciò a girare bene per noi.

Avevo un dono, dicevano.
Tu eri al mio fianco, mi sopportavi,
Mi davi ispirazione.

Non durò a lungo.
Litigai per una dose, mia dolce e buffa innamorata.

Il mio piccolo mondo iniziò a mutare, cosa stava succedendo?
Divenni il fantasma di me stesso.

Qualcuno mi riconobbe ad una pompa di benzina, e mi aiutò a rimettermi in sesto.
La famosa seconda occasione? Forse.

Credevo di averti persa. Avresti riconosciuto questo reietto dai denti spezzati come tuo amante?

Ci provai, tornai a splendere nonostante il "me fantasma" continuasse ad aspettarmi dietro le quinte ogni maledetta sera.

Guardai fuori dalla finestra, in quella camera d' albergo. Compresi di non essere un angelo dalle ali spezzate. Mi ero fottuto con le mie stesse mani, le stesse che ti stringevano.

Un ultimo set, un ultimo disperato tentativo di sanguinare insieme sul palco ciò che provammo. E il pubblico si alzò in piedi, riconobbe il nostro dolore, ne sono certo.

Lo chiamarono "The Last Great Concert".
Salutai Hannover, ti lasciai li, mio grande amore.

Che stupido sono stato, eri tutto ciò che importava davvero, saresti potuta essere la mia cura.
Perdonami, e grazie di tutto.

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