Mi ero sempre precluso i Paranormal Activity. Tutti. E ne hanno sfornati sei. E ce n’è un settimo in lavorazione.

I motivi sono sostanzialmente due. Soffrivo un po’ il genere. Per dire: lo splatter mi fa un baffetto, la congiunzione al sovrannaturale demoniaco mi dava da fare. L’essere introverso non aiuta.

Comunque: con il tempo, questa cosa è un po’ migliorata. E allora, dopo essermi visto i ‘The Conjuring’ con annessa ‘Annabelle’, mi sono detto: cazzo stai a tergiversare per ‘sta roba che Argento, all’uscita del primo, definì una ‘boiata colossale’ ?

Non sto a spoilerare ma dai, sapete. Falso documentario, telecamere, poi cala la notte, cascano pentole e mobili, oddio che succede chiamate il prete. O lo stregone. O ce la vediamo da per noi.

La trama è quella, può piacere o meno, spaventare, divertire, irritare.

Io non faccio eccezione. Ho guardato, sviscerato, con la mia morale che no, non è bigotta, è solo un vissuto che ora non sto qui ad annoiarvi.

Ma: se l’antefatto (il primo film), i due prequel ed il primo sequel erano ‘bah’, questa quinta proposta, ‘Il Segnato’, mi ha turbato.

Sviluppo, intenti, scenari ed epilogo mi hanno sollevato, turbato, cosa che non era esattamente successa con il pregresso.

Sì; c’è sempre il pirla con la telecamera, e chi è disturbato da questa componente, ecco, sconsiglio a prescindere. Perché alla lunga potrebbe irritare.

Io, fresco, nei lustri, di falsi documentari a gogo, me ne fotto. Mi sta bene, punto.

Dicevo: ci sono rimasto male. Non nel senso di deluso. Mi aspettavo un seguito, per quanto parallelo, sempre sulla falsa riga. E forse lo è, ma io l’ho percepito con animo non predisposto. Nuovo, o lercio, non saprei.

Non vado a scomodare nessuno: paragoni, richiami, citazioni. Ma ci tenevo a farlo sapere a chi, per postulato, dà una spallata alla ‘saga’.

Questo merita un briciolo di attenzione. Da distratti, da curiosi, anche con pregiudizio: provate, poi mi dite.

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