Quattro anni fa le aspettative per i Circa Waves erano ben altre.

Indicati da più parti come la (ennesima) next big thing del rock britannico, il quartetto di Liverpool viaggiava tra benedizioni del solito NME (sono stati parte dell’NME Awards Tour nel marzo 2014 assieme a nomi come Interpol e Royal Blood), passaggi da Zane Lowe ed aperture per gli allora già quotati The 1975, oltre ad una serie impressionante di partecipazioni a diversi festival in giro per il mondo.

Il debut album nel 2015 li spedisce dritti in top ten (trainato dal singolo “T-Shirt Weather”), ma da lì in poi qualcosa si inceppa e con il secondo album non arrivano i risultati sperati; il pubblico non recepisce il nuovo sound più dark e meno sbarazzino, e la Virgin scarica la band. Arriviamo quindi ad oggi, con una terza prova (“What’s It Like Over There?”) che suona come ultima spiaggia, perlomeno a certi livelli, per Kieran Shudall e compagni.

Licenziato tramite l’etichetta Prolifica (EMI/Chrysalis) e prodotto da un nome di peso come Alan Moulder, il nuovo lavoro recupera una certa spensieratezza e suona più fresco rispetto al predecessore; non vi è quasi traccia dell’indie dritto degli esordi (fa eccezione il solo, ottimo, singolo “Movies”, una bomba britpop davvero efficace), ma i quattro optano per un sound più organico e meno essenziale.

In alcuni episodi forse troviamo un po’ troppo “grasso superfluo” (vedi il ridondante refrain di “Be Somebody Good”) o un’eccessiva tendenza al recupero di quanto fatto già con successo dagli Arctic Monkeys sei anni fa col clamoroso “AM” (“Me, Myself And Hollywood”, “Times Won’t Change Me”), ma quando i Circa Waves puntano in toto sul proprio talento melodico tornano a convincere appieno (la delizia beatlesiana “Passport”, tra Travis e Keane).

Anche “Motorcade” è un synth pop molto gradevole (la mano di Moulder qui si sente molto chiaramente), e prepara il terreno alla splendida chiusura con “Saviour”, che con il suo arrangiamento bombastico riesce nell’impresa di sorprendere e colpire come una mazzata.

I Circa Waves ci riprovano e propongono un album che non fa gridare al capolavoro, ma convince e li riporta quasi del tutto sulla retta via.

Traccia migliore: Saviour

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