I cLOUDDEAD sono un oggetto non identificabile, uno dei più grandi punti interrogativi dell'attuale panorama musicale. Membri del collettivo Anticon, manipolo di artisti dediti alla distruzione di qualsiasi stereotipo della black music contemporanea, i cLOUDDEAD, al secolo Dose One, Why? e Odd Nosdam, ci danno il benvenuto nel mondo del post hip hop (o del post tutto?). Difficile, quasi impossibile descrivere la loro musica: immaginate dei moderni Residents intonare rime e lamenti caracollanti su beat dalle sonorità ambient alla Brian Eno, e ci sarete (forse) vicini.

Il loro debutto omonimo, pubblicato nel 2001 per la Mush Records, etichetta sussidiaria della Dirty Loop, è quanto di più straniante e schizofrenico si possa immaginare: sei lunghissime suite, tutte divise in due parti, per un totale di dodici tracce e oltre 73 minuti di musica dove, tra sonorità futuristiche e pura avanguardia, le litanie e le rime di Why? e Dose One e i tappeti sonori visionari di Odd Nosdam si completano a vicenda in maniera a dir poco sorprendente. E' quasi superfluo, se non del tutto inutile, citare un pezzo in particolare (si possono ricordare, per la cronaca, i continui cambi di registro, anche all'interno delle singole tracce, a loro volta scomposte in più parti), nè sembra avere senso un ascolto spezzettato o a blocchi del tutto, il debutto dei nostri (anti)eroi, per alcuni snervante, va ascoltato per intero dall'inizio alla fine, senza pause o momenti di tregua.

Soltanto così, tra voci e bisbigli che si rincorrono freneticamente, accompagnati da sonorità lisergiche e atmosferiche, potrete diradare le nubi della copertina ed avere accesso al mondo dei cLOUDDEAD, una dimensione parallela oscura ed inquieta, in alcuni momenti eccessivamente ostica e disturbante, ma, allo stesso tempo, dotata di un profondo fascino di cui, senza nemmeno accorgervene, cadrete vittime, per poi ritrovarvi cambiati, in meglio o in peggio, una volta rimesso piede sul pianeta terra. E sarà allora che sceglierete se ripetere l'eperienza appena vissuta o girare alla larga... Io ho scelto la prima.

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