Per me i dischi sono belli o brutti, non ci sono vie di mezzo. I dischi brutti a volte possono essere molto brutti. I dischi belli possono essere molto belli, stupendi o un concetto che si avvicina ad un rilascio catartico emozionale (chiaro?).
Il disco del Collettivo Angelo Mai per me è questo concetto inciso, e non potrebbe essere differente perché il collettivo è una vera e propria "superband" cantautoriale… chiariamo: niente a che vedere con quelle ridicole dei "mitici anni ottanta". Ci possiamo trovare Pino Marino, Francesco Forni, Massimo Giangrande (virtuosa voce e chitarra di quel bel progetto che sono i "Punch & Judy"), Roberto Angelini…
Parentesi mentale:
"Chi ? Quello di "gatto matto" ?" vi chiederete sbalorditi… "No, quello vero, quello di "Sign. Domani" o di "Pong Moon", che preferisce suonare nei localini intimi romani piuttosto che al festivalbar !" vi rispondo io. E non mi toccate più Angelini !
Come inserisco i lettori nel testo io…
Tra gli altri nomi illustri c'è Filippo Gatti (solista nonché ex "Elettrojoyce" ) e Rodrigo D'Erasmo (Nidi D'Arac), Andrea Pesce, Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Cristiano De Fabritiis, Renato Ciunfrini, Raffaella Misiti ( "Acustimantico" ), Claudia pandolci (si… l'attrice, appare tra i cori), Davide Piersanti.
Sono presenti brani free jazz e sperimentali ("Epox", "L'aya", "Kala"), che posso criticare solo sommariamente in quanto piuttosto lontani dalle mie competenze. Il resto è ottima scuola cantautoriale incrociata con un concetto di low-fi paragonabile in forse soltanto a Damien Rice, Calexico ed Iron and Wine. I brani sono perlopiù riarrangiamenti di canzoni già edite in dischi, ma arricchiti dall'esperienza sfaccettata di musicisti e personaggi che si affacciano sulla scena musicale senza scalpore, ma segnandola profondamente, con la consapevolezza di chi la musica la conosce e la sa suonare.
Etichetta "Fiori Rari", consiglio vivamente l'ascolto del disco, myspace potrebbe essere un'alternativa, ma non penso vi basterà. Non lo suggerisco per me, ne per il collettivo. Ma per voi, perché rispetto agli altri album ha qualcosa di più che non si sente solo con le orecchie.
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