Müönë: “Ti narrerò un'estrosa storia!”.
Glüönë: “Sono tutt'orecchi!”.
Müönë: “La Commodore, sviluppò un prototipo di computer successore del C64, denominato con molta originalità C65”.
Glüönë: “Eh? Io non l'ho mai sentito! Secondo te, ti dovrei credere?”.
Müönë: “Certo che si, è vero!”.
Glüönë: “Ma smettila! Lo sanno tutti che il successore del C64 fu l'Amiga!”.
Müönë: “Le nuove potenzialità comprendevano una versione modificata del MOS 6502, un chip grafico in grado di visualizzare 256 colori da una base di 4096, e 2 chip sonori con suono sintetizzato e digitale”.
Glüönë: “Mai visto uno in circolazione. Non voglio proseguire... mi hai preso per il primo pirla che passa in uno sciame di neutrini?”.
Müönë: “Una frequenza di ben 3.54 Mhz, e una RÅM di 128 Kb, espandibile fino a 8 MB”.
Glüönë: “Non hai qualche altra singolarità da raccontarmi?”.
Müönë: “Compreso il drive floppy disk 3½ interno”.
Glüönë: “Tanto non ti ascolto più... mi tappo le orecchie... Ob-la-di, Ob-la-da”.
Müönë: “ Nel corso degli anni, è diventato un ambito oggetto collezionistico. Nel 2019 un C65 funzionante è stato venduto a oltre 20.000 Euro!”.
Glüönë: “Ehi! Guarda l'imponente immagine dell'orizzonte degli eventi di un buco nero supermassiccio!”.
Müönë: “Tra l'altro, il C65 possiede un'estetica ammirevole, guarda che linee all'avanguardia. Un vero e proprio cimelio hardware”.
Glüönë: “Bastaaa!”.
Müönë: “Ehi! Aspetta! Perchè ti annichilisci? Ci sono ancora svariate funzionalità avanzate che ti voglio elencare...Hehehe!”.
F©
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