1989...AH!

Un anno per certi versi indimenticabile.

Per altri...da dimenticare.

Comunque sia, a parte l'irrilevante premessa, fu l'anno in cui acquistai con gioia un A500.

Installai perfino un'espansione di ben 512K (Fast Ram), per essere al passo tecnologico.

Per riuscire a connetterla studiai un po' di ingegneria elettronica.

L'Amiga era dotata di una CPU Motorola 68000 a 7.09 MHz, e un set di 3 chip: Agnus, Denise e Paula.

Per quei tempi, sia in campo grafico che sonoro, l'A500 era rivoluzionario.

Caricando Workbench 1.3, si installava il Multitasking, che anticipò sia Windows che MacOs.

Quando giunse il momento di scrivere il testo per un messaggio di errore del sistema operativo, un programmatore della Commodore, ebbe l'intuizione di nominarlo "Guru Meditation".

Il termine derivava da un curioso gioco che, consentiva agli sviluppatori di rilassarsi, per bilanciare le difficoltà di programmazione e crash, nelle fasi iniziali di sviluppo del software Amiga.

In seguito fu modificato in “Software Failure”.

L'inaspettato “Guru Meditation”, si verificò durante un'estenuante partita notturna a “Dungeon Master”.

PUM!

Di colpo lo schermo divenne nero, procurandomi uno SHOCK!

Minacciosi bordi lampeggianti rossi con strani numeri e lettere, risaltavano sullo schermo del vetusto televisore.

La mia sola alternativa, fu quella di attivare, ad una velocità prossima a quella della luce, l'interruttore di spegnimento del trasformatore.

Guru tornò...più volte, anche se fortunatamente mai in modo irreparabile.

I tempi dell'Amiga sono ormai obsoleti, ma mai dimenticati.

Ora vado a meditare sul voto dell'opera...forse si, oppure no!

Chi può saperlo?

F

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