Nel 1991 fa il suo debutto discografico un altro gruppo di un certo spessore all'interno del panorama death metal finlandese: i Convulse. Provenienti dalla città di Nokia (sì quella dei cellulari), questi quattro ragazzi hanno portato avanti il discorso che gli Abhorrence avevano interrotto dopo il promettente EP omonimo, ovvero la creazione del marcissimo tipico suono finlandese.

Non bisogna infatti lasciarsi trarre in inganno dall'introduzione melodica di tastiere, chiamata semplicemente "Intro", che da il via all'album, perché ci penserà subito il riff iniziale della title track "World Without God" a far capire cosa intendono i Convulse per death metal: melodie sinistre, distorte ed ipnotiche che si rincorrono tra continui assalti sonori e rallentamenti al limite del doom, questo, signori miei, è death metal finlandese DOC, ciò che di più marcio è stato mai partorito dalla terra dei mille laghi. Il frontman Rami Jämsä (chitarra solista e voce) esibisce un growl profondissimo, almeno per l'epoca, che contribuisce ulteriormente a creare un'atmosfera densa e asfissiante in cui vi è posto solo per il buio e le tenebre, come ottimamente rappresentato dall'oscura copertina, che però a tratti è fin troppo caotica, anche a causa della produzione. E' perciò questa eccessiva caoticità che non permette all'album, a mio giudizio, di essere un capolavoro come invece "Slumber of Sullen Eyes" dei Demigod che uscirà l'anno seguente. Nonostante ciò il lavoro è sicuramente da annoverare tra le gemme perdute che questo genere ci ha regalato ad inizio anni novanta.

La storia dei Convulse poi continuerà anche se sarà breve, come del resto quella di tutti i gruppi appartenenti a questa corrente nazionale ad eccezione di Amorphis e Sentenced, infatti dopo un secondo album ("Reflections") nel quale cercarono di evolvere il loro stile con contaminazioni più rock, senza però raggiungere un gran risultato anche per colpa della produzione non adatta alla proposta, si sciolgono.

Non resisteranno però alla tentazione della reunion nel 2012, sarà che vedere gente che portava ancora il pannolino quando tu già suonavi esaltata dalla critica di settore e dal pubblico per aver composto canzoni con i soliti riff reciclati non fa bene all'umore. Comunque una cosa è certa: l'ispirazione di quegli anni ormai è perduta per sempre, anche per i Convulse.

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