Il mondo di Cormac McCarthy è sempre alla deriva: che sia quello iper violento e bruciato di "Meridiano di sangue" oppure quello ormai distrutto e annerito di "La strada", McCarthy ha sempre posto all'interno dello scenario più importanza di quanta ne abbiano i personaggi stessi. E' ciò che succede anche nel suo primo libro, "Il guardiano del frutteto", pubblicato nel 1965.
Gli alberi rimangono neri, l'acqua gelida, il paesaggio austero e segnato dall'inesorabile scorrere del tempo. Lo scenario raccontato da McCarthy è sofferente, così come lo sono le persone che al suo interno si muovono. Essi sono anime perdute nell'alcool e nella solitude di Red Branch: Marion, John e Ather. Tre personaggi diversi ma accomunati e strettamente legati tra di loro. Il primo trafficante di whisky, il secondo un giovane cacciatore dilettante, il terzo un uomo distrutto dal tempo e dalla solitudine che ha nella Natura la sua ragion d'essere. Proprio in quest'ultimo personaggio, lo scorbutico Ather, molti critici vedono riflessa la figura stessa di Cormac McCarthy. All'epoca ancora giovane ma già perfettamente capace di elaborare una sua poetica della natura e del sangue.
Il guardiano del frutteto va avanti tra infinite descrizioni di scenari perduti, antiche leggende di caccia, storie di sofferenza e sangue: sotto una trama di whisky, sospetti e cose non dette. Manca la genialità espositiva di libri futuri (come già il successivo "Il buio fuori"), ma McCarthy si contraddistingue da subito per personalità, coraggio, pagine indimenticabili, improvvisi slanci filosofici di accettazione pessimistica della condizione umana. Aleggia il mito che si trasforma in foschia, pioggia, cenere...
"Se ne sono andati tutti, ormai. Scappati, banditi nella morte o nell'esilio, perduti, rovinati. Sole e vento percorrono ancora quella terra, per bruciare e scuotere gli alberi, l'erba. Di quella gente non rimane alcuna incarnazione, alcun discendente, alcuna traccia. Sulle labbra della stirpe estranea che ora risiede in quei luoghi, i loro nomi sono mito, leggenda, polvere."
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