Nel lontano 1991 la televisione italiana era, parlando col senno di poi, ancora priva di una qualsivoglia marcata censura satirica ed i film in prima visione non latitavano. La Rai poteva vantare ancora qualche vantaggio sulla tv privata del futuro Cavaliere, e Mediaset, che era ben lungi dal plasmare notizie al tg come plastilina, ma comunque sulla buona strada. La DC era agli sgoccioli e le serie di Fantozzi erano quasi semestrali (proiezione televisiva, non cinematografica). Le pubblicità sulla Rai erano anticipate da quelle mini animazioni come il tucano che si leva la bombetta ed esce un'ananas, o il sole e la luna che si rincorrono. Erano, sempre col senno di poi, bei tempi. Tempi in cui un ragazzo si poteva affacciare ancora al tema politico grazie a trasmissioni satiriche quali quelle proposte dal Bagaglino e da quelle proposte su Rai3 a iniziare da "La tv delle ragazze". Se ci pensate adesso erano bei tempi no?

Prima di cominciare con lotte politiche inutili ai nostri tempi è bene precisare che non voglio prendere parte attiva anche se quasi tutti mi avranno bollato come comunistoide anche solo dall'introduzione che, a mio parere, non viaggia lontano dalla realtà. Dagli autori della trasmissione appena citata, nacque subito una più fortunata serie di show satirici in seconda serata che, poi, spopolarono con "Tunnel". Mentre su canale5 (senza fare polemiche, ma rivangando semplicemente il passato) si viaggiava con Paperissima e Scherzi A Parte, Corrado Guzzanti stava fornendo una prova satirica di indubbio valore e pregna di comicità attorniato da comici ben lontani dalle standardizzazioni odierne della serie Zelig con battute prestampate e scalette già decise (addirittura penose le trovate di improvvisazione finte). Ricordo i vari Rocco Smitherson, Moana (interpretata dalla sorella), Critina D'Avena (una strepitosa Reggiani), Loche, le prese per i fondelli delle pubblicità dell'epoca create dai Broncoviz (Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Carla Signoris, Ugo Di Ghero e Mauro Pirovano), le schedine di Masciarelli...

Una comicità ben lontana dalle farse odierne pre ritagliate come "Striscia la notizia" o il già citato "Zelig". Una comicità unica e pura cosparsa di una satira vera e tagliente che si discostava dal mezzo turpiloquio di (un futuro) Luttazzi. Ora queste cose non esistono più. Per ridere basta solo dare uno sguardo ai telegiornali. Bastano due click su Internet e hai già mille prese per il culo di qualsiasi situazione politica, scandalo o cronaca. Basta saper giudicare. Ma ormai chi si interessa più di politica? Ormai si hanno le notizie che si vuole avere e le verità che uno vuole sentirsi dire. E non c'è Internet che tenga perchè si manifestano delle opinioni vere o false che siano dal primo che passa (che potrebbe essere un malato di mente a caso) o un bambino delle medie che vuole sparare cazzate. Basta saper giudicare. Ormai non credo che nessuno sappia più giudicare. Anch'io a volte mi chiedo se qualcosa sia giusto o sbagliato e non so darmi una risposta. Ma intanto mi vado a vedere qualche cucciolo smarrito nel telegiornale alle 12.35. E intanto insorge la rivolta nelle scuole, ma tanto ci sono i cuccioli che mi tirano su il morale...

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