Lo sapevate che in Italia abbiamo un autore tanto bravo da aver scritto canzoni per molte tra le più famose interpreti dello Stivale come Mina, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Giuni Russo e Stefania Rotolo? E un suo pezzo ha anche vinto Sanremo (nel caso questo riconoscimento sia per voi un attestato di merito)? E il suo nome corrisponde a Cristiano Malgioglio? Sapevatelo! E non vi scandalizzate, è tutto vero: il noto "gandaudore" ha fatto questo ed altro.
Per altro intendo, ad esempio (ma gli esempi potrebbero essere molteplici), il singolo in questione: "Pelame" (2006) orripilante remix (di cui nessuno sentiva il bisogno) del suo classico "Sbucciami", altra perla di Guttalax dell'italica scena musicale.
Per capire bene l'origine di tale nefandezza vi propongo un breve riassunto dell'epopea malgiogliana. Siciliano, classe 1950, viene scoperto nientepopodimenoché da Fabrizio De André che lo immette nel music business. Da questo momento il nostro prezzemolino comincia a darsi onestamente da fare scrivendo pezzi per una moltitudine di interpreti. Fin qui niente di male. I dolori arrivano quando il nostro comincia a proporsi anche come cantante. Ne viene fuori una caricatura casereccia ed eccessiva del glam tanto di moda in quel periodo (fine anni settanta) comparabile a Renato Zero (di cui però non ha minimamente il carisma e la sensibilità) e Leopoldo Mastelloni (di cui non ha la teatralità e l'ironia). In contemporanea continua a partorire mentalmente buone canzoni (che intelligentemente lascia cantare ad altri) e a partorire analmente una caterva di materiale che non potendo digerire da solo, divide malignamente con chiunque capiti a tiro, mettendo lo zampino in una buona percentuale di spazzatura musicale italiana tra gli anni settanta e ottanta. Con l'appannarsi della sua stella (se mai fosse stata brillante) tenta il tutto per tutto autocoverizzando la sua hit del 1981 "Caro Direttore" trasformandola in "Caro Berlusconi" (1992): indecente ma lungimirante marchetta volta ad ottenere i favori di colui che di lì a poco sarebbe diventato probabilmente la persona più potente d'Italia. Presumibilmente il futuro PresDelCons aveva ben altro tra le mani che un icona gay ultraquarantenne e così il nostro amato "gandaudore" se ne andò con la coda tra le gambe alla volta dei Caraibi. E' a Cuba che il nostro Grishdiano dice di conoscere gli M5, un sedicente trio di rapper autoctoni che ha la malaugurata idea di portare in Italia al suo trionfale rientro sul Patrio Suolo all'alba del nuovo millennio. Qui il buon Malgioglio riesce a brigare tanto bene con i nuovi potentati (si dice che fosse un habitué delle manifestazioni di Alleanza Nazionale nonostatnte venisse spesso apostrofato con il nome di un ortaggio...) che si ritrova dritto come un fuso negli studi di Mamma Rai ad appestare l'etere con la sua lingua biforcuta e il suo improbabile look sgargiante ed eccessivo da farlo sembrare il nonno di Mirko dei Bee Hive (sarà forse effetto del Big Bambù, nota specialità cubana? Mah..).
E' durante una di queste numerose trasmissioni che presenta al pubblico plaudente il singolo "Pelame". Se "Sbucciami", il brano dal quale ha origine, era un suadente lento dall'arrangiamento vagamente reggae adatto ad un night club gay ma tutto sommato onesto nella sua bruttezza, il remix è il concentrato dei peggiori incubi di ogni produttore musicale che si ritenga tale: base tamarrissima degna dei peggiori scarti della italo-dance anni novanta, testo in spagnolo (perché come asserisce Malgioglio stesso: "Ai Caraibi sono più famoso di Madonna") con il titolo che nello slang sudamericano è un esplicito invito sessuale, ritornello cantato con l'ausilio del vocoder per torturare vieppiù le nostre orecchie (come se ce ne fosse ancora bisogno) e, dulcis in fundo, la presenza dei già citati M5: tre bei maschioni cubani che per loro sfortuna sono ospiti a casa Malgioglio ("Uno lava, uno stira, uno ammira") e oltretutto devono spalleggiare tale personaggio mentre nel testo supplica di poter addolcire la bocca altrui dopo essere stato colto e sbucciato come un frutto, probabilmente una banana...
Se tutto ciò vi risulta poco comprensibile in ispano-malgiogliese, il virtuale lato B è una versione alternativa, questa volta cantata in italo-malgiogliese.
Nota finale: in realtà i tre M5 non sono cubani (due sono colombiani e il terzo brasiliano) e sono conosciuti in Italia come Saphiros Latin Project, ovvero insegnanti di sculettìo ad arrapate e discinte fanciulle in loco di feste latino-americane. Probabilmente il buon Grishdiano ha solamente desiderato che essi vivessero a casa sua... almeno lo spero per loro.
Se è vero che tali pattumi vengono rivalutati con il tempo compiango i posteri.
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