Notti di nebbie perenni in Val Padana: parto col treno delle 15 diretto a Bologna, immerso in un'atmosfera spettrale, un freddo umido che ti penetra le ossa e la fa rattrappire su se stesse, riducendole ad una massa amorfa eppur ancor viva... dal finestrino del vagone vedo stagliarsi giusto qualche albero, spoglio polmone della Terra, mentre i cottage di campagna sembrano monumenti di un tempo che fu.
Gli ZU, ecco il motivo della mia dipartita dalla mia città madre, e un altro nome, i DALEK, li accompagnano in questa data, prima di due in Italia , che li vede condividere(letteralmente)lo stesso palco: gli Zu infatti stanno suonando qualche data sparsa qua e là, mentre i Dalek si apprestano a tornarsene poi negli States per ricominciare a fare concerti con le band più squilibrate e pese del pianeta(come loro d'altronde).
Bene... senza iniziare un ciclo auto-masturbatorio di futili puttanate, che sono spesso uso a profetizzare, passiamo direttamente alla parte riguardante il concerto: si entra alle 22.30, e già le nostre orecchie vengono deliziate da un set di Dub&Bass ad opera di tal Dj Okapi (amico degli Zu).... letteralmente stimolante per uno come me che ama la disconnessione dei suoni, mista al beat, e credo in generale apprezzato dai presenti in attesa. Si sballonzola da una parte all'altra del locale (che non mi esalta particolarmente, se non quando c'è un concerto...), appropinquandosi frattanzi alla banchetta, con Oktopus deiDälek in forma smagliante... gli chiedo come butta in quel della Ipecac e lui mi dice che la roba in cantiere è veramente delirante, come tipico dell'etichetta del Pattone... mi compro un paio di spille, essendo l'unico articolo a buon mercato (cazzo... un 7"=10 EURI!!!!), i cd dei Dalek li ho tuttti e stamane non ho un soldo, così convinco Paolo, che mi ha accompagnato, a comprarsi il nuovo degli Zu (The Way of the Animal powers), e ci facciamo 2 risate nel vedere la nuova splendida maglietta degli ZU: disegno strano (non ricordo) con scritta fantastica, e cioè "Tom Araya is our Elvis", che altro non è se non il primo pezzo del nuovo cd... yiiiiHH!!
Becco qualche conoscente e nel bel mezzo delle chiacchiere, gli Zu vengono accolti dal discreto pubblico accorso.... si inizia con un pezzo moooolto Doooommmetttone, il basso di Massimo tellurico come non mai, e già mi gaso, poi si prosegue con i pezzi più illustri della loro discografia (inutile citare i titoli, tanto non li so, ma li conosco ugualmente a memoria, essendo questo il mio quinto concerto degli Zu), con le solite massacranti sfuriate di Jacopo Battaglia, sia vocali ma specialmente inferte alle pelli (sembra sempre un pazzo-isterico schizzato... mah!), e i latrati indomiti e lancinanti del saxofonista Luca Mai. L'ampli di Massimo fischia e si incattivisce sempre di più, vomitando pulsazioni estreme e macinando ritmi impossibili assieme al batterista da camicia di forza che questi si ritrovano... è sempre un autentico piacere vederli dal vivo e le mie smorfie goderecce intervallate da scossoni repentini del capo si sprecano. Un tre quarti d'ora di oppressione punk-turbo-speedy-jazz-freak-noise-abbestia-core culmina con un muro di ambient che fa da padrona per altri buoni 10 minuti, dimostrando che i nostri, in quanto a sperimentazioni varie, non sono proprio secondi a nessuno. Grandi!
Non faccio in tempo ad incerottarmi le pareti uditive che salgono subito Dälek ed Oktopus sul palco, iniziando la loro carrellata di hip-hop old school misto alle basi più oscure, potenti e continuamente disturbate da rumorismo violentissimo e assillante. Il beat a tratti non me lo cago nemmeno, perso come sono nell'impasto sonoro sfregiato dalle velocissime mosse di Oktopus, che si barcamena tra 2 iBooks, un mixer ed una serie di pod, dai quali fuoriescono incubi dilatati misti a veri e propri fists in tha face; il vecchio Dalek non si fa scappare una rima, e squadra la gente con lo sguardo di un guercio assetato di vendetta... ogni tanto si appropinqua al suo "dJ" per approvare con sguardo soddisfatto + braccia conserte la granitica pesantezza dei suoi mixaggi. Io mi esalto sempre coi Dalek (3a volta che li vedo): sono uno dei pochi gruppi Hip/Hop che rispetto veramente per il fatto che non se la tirano (quindi fanculo catene d'oro, e pose da cazzone ala Jay-Z, della serie "quando sento l'esigenza di un pompino, ho subito il cazzo succhiato da una delle mie 600 troie negre che mi dicono quanto sono grosso e figo"), lavorano ancora come indipendenti (sotto Ipecac), hanno delle vedute artistiche ampie ed originali, hanno fatto da supporters a mostri sacri quali Fennesz, ISIS, Damo Suzuki(Can), Melvins, Mike Patton, e mille altri più o meno conosciuti, ma sempre al di fuori dei circuiti delle majors, e infine perchè dal vivo fanno veramente uno SDAZZO PAUROSO!!!
E come se non bastasse ecco il tutto amalgamarsi in una Megaband formata dai 2 succitati rappusi + i 3 ZU + anche dj Okapi, per dar vita, per un'altra mezz'oretta, ad un'improvvisazione (credo...) dove ognuno dà il meglio di sè in quanto a massacro cerebrale (il nostro, in particolare...), sparandoci una dose di metageneri che fanno di 30 anni di musica estrema un sunto non indifferente, e assolutamente disgregante per la nostra già provata materia cerebrale: avant-beat-ultra-lisergic-prog-jazz??? hyper-violent-scazzo-grind-dub-mafffia??? Doomy-bastard-hip-hop-chaotic-drone-nightmare???! BOHHHHHH... fate voi, io non so definire nulla, tranne la sensazione provata una volta uscito di là dentro: SODDISFAZIONE!
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