C'è la remota possibilità che quivi sia scritto più di quanto vorreste sapere. O magari no. Ma non si sa mai.

Questa graphic novel è uscita a puntate sulla rivista a fumetti "Eightball", curata, scritta e disegnata dall'autore stesso dal 1989 al 2004. Raggruppata in un solo volume, in Italia è uscita per la Coconino Press.

E' la storia di un uomo che si mette alla ricerca di sua moglie/ex dopo averla vista nella pellicola che dà il nome all'opera, in un cinema a luci rosse. Da lì inizia un incubaccio stripposissimo, fatto di personaggi grotteschi, ogni tanto rivoltanti, violenza, una certa dose di sadismo, una forte componente erotica, cospirazioni internazionali per un nuovo ordine sotto il marchio di un simpatico cartoon, complotti femministi per l'asservimento e lo sterminio del genere maschile, unioni mistiche con brodi primordiali dagli esiti aberranti, ma soprattutto tanta tanta paranoia e impotenza. Due sensazioni che in certi momenti mi hanno ricordato molto la "Trilogia di New York" di Paul Auster. E in generale David Lynch, che è sempre il primo nome che ti viene in mente, anche se non so quanto giustamente in questo caso.

"Come un guanto di velluto forgiato nel ferro" è un guazzabuglio di situazioni e vicende parallele al limite del reale, apparentemente sconnesse, che porteranno il protagonista a mettere insieme un puzzle inquietante nel quale il mondo, distortosi, rema contro il suo scopo, in un gioco di scatole cinesi in ognuna delle quali ogni cosa può assumere una forma differente, in cui le catene causa-effetto si circolarizzano o si perdono, in cui incombe il presagio/ricordo di un evento terribile. Tanto un peep show, quanto un freak show, quanto un thirller psicologico, non risparmia molto alla decenza e al pudore, ci potete sguazzare felici e contenti appagando la vostra attrazione per il morboso e per i nostri residui istintuali più inquietanti.
Niente e dico niente in questa novel è normale.

Se possibile, davvero, abbiatelo.

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