I Dargaard sono una band senza dubbio molto anomala. Dalle menti di Tharen e dalla splendida cantante Elisabeth Toriser (entrambi molto impegnati nell’ambito black metal) nasce nel 1997 il progetto Dargaard, caratterizzato da atmosfere fantasy mistiche ed evocative, orchestre sinfoniche, canti femminili, cori eterei e tastiere.
Questo cd è probabilmente il massimo punto di evoluzione della band, un disco particolare, molto distante (come in generale tutte le opere di questi artisti) dalla loro “patria”, il black metal, eccezion fatta per alcuni accenni di growl da parte di Tharen. La title track apre il cd con oltre dieci minuti che fanno capire come evolverà l’intera opera. La voce di Elisabeth, sempre dolce e mistica, sembra perdersi nella mente dell’ascoltatore, che rimane assuefatto dallo splendore del pezzo. L’atmosfera che si respira è quasi sognante, nella mente iniziano a comparire le scene di demoni, cavalieri e castelli sospesi tra la nebbia: è tempo di “Bearer of the flame”, brano il cui tema è subito accennato da una chitarra acustica. Man mano che passano i secondi entrano in scena gli archi, scanditi da battiti costanti di timpani e cori di profonde voci maschili.
“Niobe” è un brano discreto, nulla di memorabile: un pianoforte accompagnato dalla classica orchestra e una voce recitata, nel finale. E man mano che si va avanti nell’ ascolto ci si rende conto della bellezza del cd: “Takhsis Dance” pare rievocare scene di corte con balli di abili danzatrici, bardi e aedi narranti le leggende di Avalon. “Winter”, un brano molto simili a “Rise and Fall”, che riprende con la tastiera alcuni suoni naturali, “Ave Atque Vale” brano molto “pomposo” caratterizzato da un forte utilizzo di tastiere e cori. L’apice del cd si raggiunge con “Queen of the Woods” brano che incarna l’intera natura dei Dargaard. Splendide davvero le corde pizzicate di un liuto, la voce dilatata di Toriser è qualcosa di spettacolare. Con “Ancestors of Stone” si ripetono i concetti di Niobe. Il brano scivola via con tranquillità e dolcezza fino ad arrivare alla bonus track “The Halls of Dargaard”, uno dei brani migliori del cd, che chiude l’opera, delicato e particolarmente dolce. I suoni si perdono nel finale… e torna il silenzio…
Un album senza dubbio splendido, capace di evocare atmosfere mistiche ed emozionanti. Da ascoltare con attenzione, per non perdersi nulla. Molto azzeccati i testi, che presentano passaggi in latino. L’unico rischio è quello che diventi un poco ripetitivo a un primo ascolto, per questo suggerisco di valutare l’opera solo dopo ripetuti ascolti… magari di sera, leggendo assieme un bel fantasy… con una calda tisana, a fianco del letto…
Elenco tracce testi e video
02 Bearer of the Flame (04:50)
Behold the bearer of light
The flame of wisdom
Leader, not servant of a throne
Far beneath the sun
Far beneath the conscious he dwells
Trusting in nothing, leading the blind
Behold the bearer of darkness
The bringer of light
With a crown of sins
Enlightened eyes
Leader, not servant of a throne
Only where darkness reigns
You need a flame as a guide
Behold the bearer of light
The flame of wisdom
Leader, not servant of a throne
Far beneath the sun
Far beneath the conscious surface he dwells
Trusting in nothing, leading the blind
Behold the bearer of darkness
The bringer of flames
Leader, not servant of a throne
With a crown of sins
Enlightened eyes
Bearer of light in a world of blinded ones
09 The Halls of Dargaard (06:04)
I can see whart you see not
Visions milky than eyes rot
When you turn they will be gone
Whispering their hidden song
Then you see what cannot be:
Shadows move where light should be
Death is their curse to the sun
To walk the way they had begun
Out of darkness out of mind
Cast down to the halls of the blind
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