Quando ero piccolo, mi ricordo che spesi 50.000 lire per portarmi a casa Road Rash. Spesi bene.

Ah che ricordi, le mie prime bestemmie le ho tirate grazie a questo diabolico giochetto. Chissà quanti bambini/ragazzini conoscevano Road Rash, che a quei tempi era uno dei giochi più bastardi che c'erano. Le regole erano semplici e spietate: gare clandestine di moto dove potevi prendere i tuoi avversari a calci e pugni o addirittura usando mazze, manganelli e catene, sfrecciando a tutta velocità per le strade della città investendo i passanti o facendo incazzare i poliziotti che puntualmente ti rincorrevano (ovviamente armati anche loro di manganelli).

Tutto era concesso, e se riuscivi ad arrivare primo sia con le buone che, preferibilmente, con le cattive diventavi il re della strada e potevi anche permetterti di acquistare una moto ancora più potente. Per non parlare della colonna sonora, formata da "gruppetti" come Soundgarden ("Kickstand" su tutte) e Monster Magnet, e delle "simpatiche" scenette alla fine di ogni gara.

Riassumendo: grezzo, cattivo e spietato, seppur senza sangue che sgorga, pistole, mostri e altre cazzate.

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