Destinato a recensire tutti gli album fondamentali della DMB mi accingo ad accendere il lettore, accoccolarmi sotto il tavolo e cominciare a sognare.

"The Best of What's Around" é un brano travolgente. Una bomba di stile: chitarra acustica, sax, violino e la superba batteria di Carter Beauford cesellano il miglior brano d'apertura di tutti i loro album. Sbatto ripetutamente la testa contro la tavola ed attendo il via del secondo pezzo.
Con il folk-rock un po' funky di "What Would You Say" le mie gambe partono ed é impossibile fermarle. Quando comincia la jam finale mi ritrovo a ballare sopra il cubo come un invasato.
Ma poi ecco arrivare "Satellite" che mi fa riprendere fiato e mi immerge in un paesaggio primaverile fatto di dolcezza e tranquillitá grazie ad un giro di acustica particolare ed un ritornello a dir poco accativante.
"In Rhyme and Reason" Dave cerca di tormentarmi con un timbro di voce più incazzato che mai. E ci riesce benissimo.
La pace la ritrovo subito dopo. E con "Typical Situation" la poesia diventa musica. Il giro di chitarra é talmente banale che sembra solo di contorno alle profonde rime che mi vengono somministrate. Poi il ritornello ti spiazza e ti senti dentro un'allegria che non è comune. A questo punto mi sono riappisolato sotto la tavola e se il resto dell'album è così non mi voglio di certo risvegliare.
In "Dancing Nancies" siamo ancora su livelli Über. Sax, chitarra e violino si fondono per dar vita ad un pezzo veramente unico con un crescendo davvero straordinario.
"Ants Marching" e "Jimy Thing" sono due classici per la DMB, carichi di groove e ritmo, un po' pop ma non per questo banali o scontate. "Lover Lay Down" potrebbe essere tranquillamente la mia dedica romantica del disco: semplice, concisa, struggente.
In "Warehouse" sono basso e chitarra da fare da padroni. Il pezzo gira bene ma nel finale dà veramente il suo meglio e mi sembra di essere approdato ai Caraibi mentre fischietto "In the warehouse"...
Il sipario si chiude con "34". Mi immergo e mi lascio cullare come un bambino.

Mi risveglio intontito, tutti questi alti e bassi mi hanno un po' scosso, ma di sicuro tornerò a breve sotto la tavola per poter sognare ancora.

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