"Far vivere l'uomo in uno stato di perenne ebrezza". Il meccanismo trainante in questo morboso e distorto viaggio viene fatto scattare da un dottore folle e malato. Un dottore che ha scelto la cavia sbagliata...

Con il suo primo e controverso film distribuito a livello internazionale, David Cronenberg, specialista del body horror già nel lontano 1975, imprime su pellicola un tremendo assalto fisico e psicologico. Cronenberge scava, scava a fondo e trova la Bestia.

L' esplorazione porta a scoprire un qualcosa che si diffonde come una malattia, un qualcosa che si nutre di perversione, morbosità e disumanità. Accrescendo sempre più la propria portata. Vengono generati impulsi portati allo stremo, istinti del tutto distruttivi che vanno semplicemente oltre, finendo per annichilire ciò che dovevano creare. Il concetto di "Thanatos" viene a mancare del proprio opposto.

Qui siamo lontani da alcune delle divagazioni surreali e metafisiche che rendono l'opera di Cronenberg tanto profonda quanto inquietante. Questa è un opera asciutta e cruda che trasuda angoscia e nichilismo da ogni suo angolo.

In poche parole, qui dentro c'è un regista probabilmente ancora acerbo e lontano dalla complessità esistenzialista delle opere successive ma già dotato di una certa profondità, di idee chiare e di un efficace abilità rappresentativa e simbolica. Disturbante come pochi. 

 

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