Continuereste ad amare una persona che scoprite poi essere totalmente diversa da quella che avete conosciuto, e di cui vi siete innamorati?

"M. Butterfly" è un film che si allontana dai canoni classici di Cronenberg, lasciandosi andare ad una riflessione sull'amore e le sue, alcune volte, tragiche conseguenze. Un amore intenso e viscerale che proviene dai meandri più profondi e reconditi dell'animo umano e che travalica la passione e la sessualità, aspetti che nell'opera del cineasta canadese sono quasi marginali e messi, comunque, in secondo piano.

Lo sfondo è quello della Cina pre-rivoluzionaria con le sue tradizioni millenarie ed i suoi costumi atavici e rigidi nel rifiutare qualunque tipo di apertura alla cultura d'occidente. L'uomo occidentale è considerato il "diavolo bianco", colui che nell'opera di Puccini sposa una geisha per poi ripudiarla dopo un mese, lasciandola sola con il suo bambino a struggersi di dolore in attesa del suo ritorno.

Qui Renè (interpretato da un sontuoso Jeremy Irons ad un'altra grande prova cronenberghiana dopo quella compiuta negli "Inseparabili"), diplomatico francese, si innamora di un soprano locale che canta le arie di Puccini con la grazia e l'eleganza di una farfalla. Renè si lascia travolgere da questo sentimento, egli è senza difese. Per amore di Butterfly, metterà da parte la sua vita ed il suo essere per seguirla nei suoi pudori e nelle sue consuetudini così distanti da quelle europee, rispettandone i suoi tempi ed aspettandola con speranza e dedizione, incurante degli ostacoli di una tale diversità.

Da "diavolo bianco", lentamente ed inesorabilmente diventerà lui stesso la madama Butterfly di pucciniana memoria. Ma il suo sentimento reggerà di fronte alla scoperta che la sua amata farfalla, in realtà, è un uomo al servizio delle guardie rosse, reclutato per carpire da lui informazioni sulla guerra in Vietnam da usare, quindi, contro il sistema occidentale di cui fa parte? Continuerà ad amare la persona che si celava dietro madama Butterfly?

"Ho amato l'illusione di una donna creata da un uomo" dirà Renè di fronte alla spia cinese che lo aveva preso in giro in tutti gli anni passati a pensare e sperare di aver trovato la donna della sua vita, in quella che si rivelerà una "Madama Butterfly" invertita in cui, per una volta, la parte dello spietato e crudele Ten. Pinkerton verrà impersonificata da quella che, in origine, era la geisha.

Geisha che, così come nell'opera di Puccini, nella certezza di non poter dare più amore, troverà la giustificazione della sua vita soltanto nell'estremo sacrificio.

 

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