Lo sponsorizzatissimo "Maps to the Stars" di Cronenberg, che esce in concomitanza con la sua partecipazione al Festival di Cannes, il cui trailer passa su tutte le reti, dieci volte all'ora, e che fino a ieri permeava l'homepage de "La Repubblica", e che uscendo di Mercoledì blocca il prezzo del biglietto a 7,50 EUR. anche se di Mercoledì il Cinema costerebbe 4,00 EUR., cazzo!
Dicevamo, quindi, dicevamo. Anzi no premettiamo: ho posto "Spider" (2002) al centro di una retta ipotizzandolo punto di rottura tra ciò che sta a sinistra (pre-2002), e a destra (post-2002) nella filmografia del regista.
Sebbene tutta l'opera del David rimanga in qualche maniera coerente con la sua poetica e filosofia, di fronte a questa nuova uscita, mi sono trovato spiazzato, non ho saputo collocarla nè tra il post, nè tra il pre. Presupposto stimolante, per qualcosa di nuovo. Ma per questo film direi il contrario dato che non mi ha proprio acchiappato, in alcuni punti anzi ha rischiato di annoiare.
La trama? La decadenza raccontata attraverso il contesto Hollywoodiano: si intrecciano le storie di una diva figlia d'arte in declino, quella di una specie di Justin Bieber del Cinema, e ancora un autista aspirante attore, per finire con una "turista" sfigurata giunta ad Hollywood dalla Florida. C'è tutto quello che si può immaginare, una protagonista (Julianne Moore) disposta a tutto per avere la parte nel remake di un film che rese celebre sua madre, reintepretando lo stesso ruolo che ebbe quest'ultima, nella speranza di scacciare i fantasmi (nel vero senso della parola) che nascondono un rapporto madre-figlia oscuro e turbato. Un attore di 13 anni spocchioso e ovviamente vittima dello starsystem, le raccomandazioni, la droga, le feste, l'ironia cinica. Tutto. Mi sentirei un po' una merda a parlare di banalità, superficialità, piattume, mi sentirei veramente una merda...però...beh forse sono una merda.
Ovvio che qualcosa si salva, ma è il solito discorso che ha come risposta: e ci mancherebbe altro. Ci mancherebbe altro che la prova degli attori sia sufficiente, ci mancherebbe altro che qualche momento sia divertente (o meglio "irriverente") come quello in cui si canta "Na Na Hey Hey Kiss Him Goodbye" (meglio conosciuta come "DO YOU RINGO!?") per festeggiare la morte di un bimbo.
Ci mancherebbe altro.
Una cosa ci tengo a dirla, cercherò di spoilerare il meno possibile. Io sono d'accordo sul rimanere con un budget basso, sono completamente annoiato dagli effetti speciali nel cinema e non è un criterio per giudicare un film, ci mancherebbe altro. Ma Cristo del buon Dio, *UN PO' DI SPOLIER SCUSA* se la sceneggiatura prevede che una persona prenda fuoco, e la sceneggiatura fa parte di un film di Cronenberg, io non riesco a mandare giù gli effetti speciali di una puntata di Piccoli Brividi, che cazzo. Mi fa cascare le palle, già sono lì-lì che non capisco cosa mi possa essere piaciuto del film, in più vedo questa scena semi-trash, e mi si spompa la sacca. Se ben sì n'el vero che d'incanto in cuor diventa sfogo, allor ch'io dica quel che non mi va del rogo!
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