Secondo capitolo della nuova e, si spera, definitiva trilogia dedicata all'uomo nero Michael Myers.

Ho già parlato del primo capitolo del 2018 e del perché lo ritenga un film di alto livello, questo sequel approfondisce soprattutto l'aspetto centrale della mitologia legata a Myers: la natura concettuale e metafisica della sua figura.

Se nel precedente film ci si poneva la questione di come potesse una singola figura, per quanto malvagia, rappresentare una minaccia ed un terrore anche in tempi moderni, in questo nuovo capitolo tutto questo semplicemente non ha più senso, in quanto Myers resta l'impersonificazione stessa del concetto di terrore e morte. E quindi, pertanto, non soggetto alle leggi del tempo, alle epoche che passano, alla fisica.

Il Male puro, l'agente del caos, un angelo della morte, un demone imbattibile ed inscalfibile, impossibile da uccidere, l'orrore senza fine che eternamente ritorna.

Un concetto, un'idea, la rappresentazione viva di un Male che contagia, annichilisce fino a disumanizzare e distruggere ogni cosa venga a suo contatto.

In quanto a brutalità, le uccisioni non lasciano delusi gli appassionati dello slasher più duro, pur senza spingere eccessivamente nel voyeurismo o nella pornografia del sangue.

Il film prosegue ancora più che degnamente il riavvio della saga affidata al talento poliedrico di David Gordon Green, e anche se personalmente continuo a preferire il primo capitolo del 2018, anche questo infine lascia soddisfatti. È un film complessivamente più nero e violento rispetto al precedente, il tutto in una notte funziona benissimo, ed alla fine pone lo sguardo sullo spettatore. Che deve riflettere e guardare se stesso, attraverso lo specchio della finestra dell'iconica casa Myers, uno di quei simboli che trascendono tempo e spazio. La casa dei Myers diventa così il centro universale dell'orrore e del Male immotivato, inspiegabile, insondabile e quindi che non potrà mai essere sconfitto. Un film più teorico ma anche più didascalico, volendo muovergli una critica, che comunque non intacca l'ottima fattura del lavoro complessivo.

In attesa del capitolo finale, Halloween Ends, previsto per l'anno prossimo. Ammesso che sia possibile immaginare un mondo liberato da Michael, una di quelle icone che, con tutta probabilità, mai smetteranno di popolare il cinema e l'inconscio.

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