Mi capita spesso di lasciarmi abbindolare dalle recensioni, dal parere di un'altra persona nei confronti di qualcosa. Se bene argomentata persino la merda può apparirmi sotto tutt'altra luce e destare in me un interesse non da poco. Non si tratta di vuoti da colmare, di incertezze, di totos inesperienziali, quanto semplicemente di un "mi fido" nei confronti dell'attendibilità e della supposta (letteralmente) integrità del parere umano nei confronti di un dato oggetto o manufatto. Su 30 Giorni Di Buio ho visto girare parecchie recensioni positive ultimamente, qua e la entusiaste e via dicendo, sia in siti specializzati (www.splattercontainer.com) che non. Io l'ho visto ieri questo film, e in tutta sincerità mi ha fatto cagare metri da sarto come da tempo non succedeva. Che ci posso fare? Di certo niente se evidentemente sono troppo pignolo o chissà quali altre diavolerie mercodialettiche e via andando verso ulteriori litri e litri di piscio-opinione. Dovrei correggere il tiro, tornare sui miei passi e smetterla di consigliare film mai visti solo perché spinto dal fottuto hype recensoreo.
Poiché a quanto pare sembra ormai assodato che il pubblico horror odierno, cultore di qualsiasi quosa si ritrovi sui vari forum mesi prima dell'effettiva uscita dei film intenta a tessere le lodi di prodotti che nella stragranmaggioranza dei casi si riveleranno delle autentiche sotto-boiate americanine, facendo a gara a chi è già più soddisfatto del film non ancora veduto. Sono certamente dei personaggi da ammirare in quanto in tutto e per tutto artefici della propria soddisfazione. E sarà così. Anche se per vie e motivi rimastimi del tutto ancora sconosciuti, decisamente "decisamente" (come la categoria dei "ne sa", ma meno esigente rispetto al resto del collegame pubblico contemporaneo e contemporaneamente presente passato e strapassato), non posso farci nulla se in queste righe rivolgo anche il mio j'accuse nei confronti di gran parte della comunità spettatoriale horror cinefila, da cui rivoglio indietro i miei 6 virgola cinquanta euros. Poiché quei tanti (...pochi) che comunque ieri questo film sono riusciti a ricordarsi di andare a vedere assieme a me ieri sera al Cinemondo a Cagliari, oltre ad un sorprendentemente tollerante pubblico di bimbiminchia che hanno sondato assieme a me (e chissà se addirittura "con me") le imbarazzanti meccaniche del nuovo immaginario draculesco moderno (capello lungo sporco, denti marci dall'ecstasi, sguardo perso nel vuoto panoramicante e ammiccante da tre quarti fuoricampo, a noi, e poi nuovamente fuoricampo del capo vampiro) come dell'ormai sodissimo stereotipo dell'horror alla (e da) 28 Giorni Dopo a noi. Usciti di sala non è per niente difficile rinominare il tutto in un provato e probabilissimo "30 Giorni Dopo" e mimare il verso cingalese di questi vampiri della penombra pre-diegetica a mò di "ma vaff...". Comunque sia.

Fatto sta che bisogna avere davvero tanto ma tanto da dare a un film per riuscire a immedesimarsi in questo colossale ammasso di occasioni mal riposte e aspettative clamorosamente tradite. La sospensione di incredulità del cinema delle origini non può che arrossire di fronte alle premesse (leggasi: ai requisiti tecnici) necessari al godimento di un film del genere. E non arricciate le braccia in segno di disguida. Io non amo la smerdata gratuita. Come per il recensore cinematografico del CITY anche per me "ogni stroncatura è un atto d'amore tradito". E io ho altro da fare che erigere fosse biologiche contro questa o quella cosa. Il mio è più che altro un dispiacere dovuto alla presenza di seppur presenti buone inquadrature e indubitabili capacità di presentare storie in celluloide, a fronte di un "tutto e troppo malsfruttato pastone" mai così palese e forsennato. Quasi che essere e far parte di questa spetta cultuale revivalesca di un eterno e incrollabile (e ormai pare incontrollabile) presente già passato, contemporaneo fino alla pubblicità, e permissivo al punto da incensare troiai del genere, ancora ci si lascia impressionare, affascinati come il pubblico delle sale che furono del cinema dei Lumiére (e dei Pathé, e dei Meliés) in un quasi archetipico "mi sorprendo dell'arrivo del treno come mi sorprendo del vedermi arrivare addosso un vampiro". Ma ormai anche abusatissimi stilemi Sestosensiani come il volume alto improvviso, le urla ferine, il sangue sulla neve (che pure in alcune sequenze è niente male davvero, ma ci fermiamo li) il tabù della bambina infettata rompicazzo a cui si DEVE tagliare la testa, o dell'amico intimo infettato a cui si DEVE rompere in due la noce 'e capocollo (ma non prima di averlo rimproverato per non aver difeso la sua famiglia) a colpi di accetta.
No signori miei, tutto questo non solo non basta, ma è ridicolo. E io mi rifiuto. Nonostante e anzi appunto per le belle scene splatterose. Poiché tutto tecnicamente ineccepibile. Poiché nonostante la maestria della tecnica, mi chiedo perché, ancora, alle soglie del 2008, farmi faticare tanto per godere di un po' di sangue comunque dovuto? Perché porre in essere una fabula tanto semplice e prevedibile quanto sciocca e improponibile? Mi si potrà obiettare che il film è tratto dal fumetto omonimo, e che quindi avrei dovuto aspettarmi una storia sciocca, infantile, didascalica e moralista come è tipica di ogni fumetto. Ok, ma perché far compiere ai personaggi azioni folli e suicide di punto in bianco e senza alcuna spiegazione? Immaginate la situazione: il gruppo è evidentemente al sicuro, con i vampiri che stanno di fuori a massacrare gente e che per giunta sono fermi da più di una settimana. Non sta succedendo un bel niente da un pezzo. E ok. Passino le ellissi temporali che non sono altro che una maledetta scritta. E va bene. Passino il vecchio demente e il figlio imbecille. E va bene. Ma perché permettere al gruppo di separarsi nel bel mezzo della calma?? Perché fargli dire "qui non siamo al sicuro"?? Ma come, scusate?? Ma se avete vissuto per 13 giorni in un cazzo di supermarket, ora che bisogno avete di uscire e dividervi?? Ma perché vi han fatto così scemi?? O che senso ha la scena dell'omone che pialla come un forsennato vampiri a colpi di bulldozer e fucile facendo incetta di teste e corpi per poi andarsi volontariamente a chiazzare su una casa distruggendo ruspa e se stesso, al solo scopo di farsi esplodere con della dinamite?? No. No, veramente. A me queste robe non solo fan cagare, ma fan vedere tra le righe (in questo caso tra i fotogrammi) un uomo che caga su un abisso con della gente che guarda. Ragion per cui basta, ma veramente. Basta con questi film stronzi alla 28 Giorni Dopo. Perché pure il finale è osceno (e non preoccupatevi di eventuali spoiler, perché è una stronzata talmente immane che non mi spreco neppure).

6 euro e 50 buttati nel water closet. Gratis.

E a questo punto mi chiedo quanti miliardi ci siano nelle fogne.

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