Procol Harum -Shine On Brightly
Uscito nell’anno di grazia 1968, “Shine on Brightly” non è solo uno degli album più riusciti dei Procol Harum ma anche uno dei cardini dell’Art Rock, ponendosi in un ideale crocevia stilistico fra la gloriosa scuola R&B inglese, i riverberi psichedelici della passata Summer of Love e la progressiva commistione con la classica che avrebbe poi caratterizzato il nascente progressive. In più, rispetto all’esordio dell’anno prima, rappresenta un deciso progresso a livello sonoro. di più
Genesis -The Lamb Lies Down on Broadway
Grandioso Hyper-Album multimediale ante litteram, intrigante ed inedito nel suo contaminare immaginari diversissimi (le street gangs graffitare, la mitologia greco-romana, i vari percorsi metafisici di redenzione spirituale dal buddismo a Dante ecc).
Pur non raggiungendo la perfezione di Foxtrot (per via anche degli strumentali di raccordo) e costituendo piuttosto una parentesi nell’evoluzione stilistica del gruppo che infatti registrerà a Trick of the Tail come se nulla fosse stato. di più
moZart
Ma... moZart??? MMMmmmmitico con la Z grandegrande! di più
Capsicum Red -Appunti per un'idea fissa
Più noti per esser stati il primo gruppo di Red Canzian e per esser stati uno dei gruppi di punta della BLA BLA, mitica etichetta del primo Battiato, che, se non sbaglio scrisse anche un brano per loro. La qualità musicale è buona, quella sonora davvero pessima. di più
Il Rovescio Della Medaglia -Contaminazione
Rock Bachiano di grande impattoquello del ROVESCIO DELLA MEDAGLIA, gruppo che, per la verità, aveva un'estrazione più hard rock. CONTAMINAZIONE, che vede la collaborazione con il maestro Bacalov (chiudendo un ideale trilogia composta dal "CONCERTO GROSSO" dei NT, e "Milano Calibro 9" degli Osanna). di più
Quella Vecchia Locanda -Quella Vecchia Locanda
La prima "Locanda" del prog italiano, è un altro gruppo che avrebbe meritato maggior fortuna. Si segnala SOGNO, RISVEGLIO e... che chiude il loro primo album citando il tema di "Spartacus" e credo omaggiando anche il grande Bill Evans. di più
Rustichelli E Bordini -Opera Prima
Inedito due tastiere (di ogni tipo) e batteria. Il primo è il figlio del celebre maestro Carlo e fratello di Alida Chelli; il secondo non è parente della Presidente della Camera. SI segnala Dolce Sorella" che si apre con una citazione Wagneriana all'organo e uno stile di canto che ricorda un pò il primo Fossati. di più
Saint Just -La casa del lago
Gruppo che vanta al canto la brava Jenny Sorrenti. Sia lei che il fratello (essendo anglo-italiani) portavano all'epoca uno stile di canto davvero inedito in Italia che derivava molto dal folk inglese. Questo è il loro secondo disco LA CASA DEL LAGO che a me piace anche un tantinello di più del primo perchè più concreto e latino: di più
Perigeo -Abbiamo tutti un blues da piangere
Gruppo di jazz rock mediterraneo nato nel 1971 all’ombra del cupolone, che ha aperto concerti di Soft Machine e Weather Report, senza sfigurare anzi…, e suonato per tutta europa in vari festival.
la title track dal loro secondo album si apre con l’arpeggio alla classica di Tony Sidney segue un bellissimo e dolente tema al basso di Giovanni Tommaso poi il brano esplode con un superaltivo solo di sax soprano di Claudio Fasoli sulle rullate di Bruno Biriaco. di più
Peter Gabriel -The Rhythm Of The Heat
Questo è uno dei brani-chiave della sua discografia, celebre per il devastante momento percussivo finale (grazie ai percussionisti del Burundi) ma quel che davvero fa la differenza per me è l'atmosfera evocata dall'arte Gabriellana con quei suoni ancestrali elaborati dal Fairlight ma sopratutto con quella sua maniera unica di interpetare il brano e trasportare l'ascoltatore nei recessi più primitivi dell di più
TALKING HEADS -Memories Can't Wait
Se il 1979 fù un anno d'oro per i Police lo stesso può dirsi per il geniale David Byrne che, oltre al magnifico "Fear of Music", registrò anche l'etno-funk globale di "My Life in the Bush of Ghosts" entrambi col fondamentale intervento manipolatorio di Brian Eno.
Questo pezzo viene appunto da "Fear of Music" album angosciante e paranoico per eccellenza, nero come il pavimento in gomma della copertina. Ma erano tempi bui, allora come oggi. di più
The Police -Bring on The Night
quasi-classico “notturno” cantato a due voci da Sting e Stewart Copeland con un testo amaro (le sensazioni di un condannato a morte prima dell’esecuzione) che mostra la formula perfetta sintetizzata dai Police all’epoca: dalla cadenza iniziale al basso (subito “rubata” da Stevie Nicks), a quel ritmo inimitabile che solo Copeland sapeva imprimere allo straordinario lavoro di Summers (spesso ingiustamente sottovalutato) che quì fa un pò di tutto: arpeggio, ritmica e un lancinante solo finale.
Mol di più
Popol Vuh -Last Days Last Nights
Difficile parlare di un gruppo come i bavaresi Popol Vuh, fautori di una musica che spesso arriva a toccare le corde del sacro, sia nelle ascetiche sperimentazioni elettroniche della colonna sonora del film "Aguirre" del grande Werner Herzog, sia con la "messa profana" "Hosianna Mantra" inedita sintesi fra misticismo cristiano, liturgia gregoriana e Mantra induisti.
Questo è un pezzo più folk che conclude in maniera estatica e ottimistica l'album omonimo e che vede al canto Renate Knaup cantant di più
Roxy Music -Out of the Blue
A parte il glam, l'edonismo di Ferry e tutto il resto (che possono piacere o meno), i Roxy sono stati un grande gruppo, forse unico nel coniugare l'immediatezza del rock con una certa sofisticatezza, sopratutto musicale, tutta british.
Questa, una delle mie preferite, vanta una lenta dissolvenza iniziale da antologia, un eccellente giro di basso e un mirabile assolo iperflangerizzato di Jobson al violino elettrico. di più
The Stooges -T.V. Eye
Torbido rock da guerriglia urbana degli Stooges. Questa è tratta dal loro album migliore “Fun House” e vanta l’urlo barbarico (!) di Iggy Pop ed il riff metallico e ossessivo di Ron Asheton che costruisce il palcoscenico ideale per l’esibizionismo rabbioso del cantante. di più
Mahavishnu Orchestra -Meeting Of The Spirits
Formazione di fenomeni assoldati dal geniale chitarrista John McLaughlin con la benedizione di Miles Davis e del guru indiano Sri Chinmoy: i loro primi due album per me rappresentano il meglio di un genere (Jazz Rock/Fusion) a volte troppo incline al virtuosismo più sterile. di più
Blind Faith -Can't Find My Way Home
L’astro dei Blind Faith ha brillato poco ed ha lasciato ai posteri un album diseguale ma nei momenti migliori, come questo capolavoro di Winwood, riunisce il meglio di Cream, Family e Traffic.
Del pezzo esiste anche una versione elettrica ma la bellezza di questa, costruita sul fingerpicking delle due acustiche di Winwood e Clapton con Baker che lavora di spazzola, resta ineguagliata.
Bellissima anche la versione presentata nel recente tour dei due musicisti. di più
Banco del Mutuo Soccorso -750.000 anni fa, l' amore?
il superbo pianismo di Nocenzi e l’interpretazione struggente di Di Giacomo diano a quest’autentica poesia in musica la dignità di un’aria operistica. Tradizionale ed innovativo nello stesso tempo. di più
The Byrds -Everybody's Been Burned
probabilmente il gruppo Americano dei sixties che preferisco perché, partendo dal folk rock, in pochi anni ha sperimentato quasi tutto: dal jazz, alla psichedelia, dall’elettronica al country rock. In particolare ho un debole per lo stile e l’inimitabile voce di Crosby, che qui canta, alla sua maniera, una volatile melodia su di un delicato arpeggio al ritmo di una leggera bossa che sembra lentamente svanire nel nulla. Anche il solo alla 12 corde di Mc Guinn, fra Coltrane ed i raga indiani, segu di più
John Zorn
Schizofrenia musicata. di più