Il cinema di Lynch è come una decodifica su schermo della realtà, ma solo da un punto di vista semantico. Per fare ciò destruttura completamente la logica comune del mondo creando un suo mondo. Destrutturazione di tempo, spazio, eventi, attuata in modo sistematico, naturale, quasi ovvio (nel suo mondo questo è normale).
Ognuno di noi vede la realtà da un punto di vista diverso, ognuno di noi dà significati incredibilmente diversi alle cose, agli eventi, significati la cui vera natura tra l'altro è spesso contraffatta dal nostro fardello, in questo senso Lynch ci mostra come sia complessa e varia la percezione cognitiva cancellando quel fardello, e ancor scavando nei pressi dell'inconscio; come sia relativa e contraddittoria la verità, e ci mostra le conseguenze di ciò, i conflitti e i legami (interiori come relazionali) che inevitabilmente scaturiranno da questo "intreccio di possibilità". Da un lato vi è la lucida razionalità dell'operazione, dall'altro vi è chiaramente il suo voler divertirsi, anche in modo provocatorio nei confronti del pubblico, con la grammatica della narrativa, distruggendola e ricomponendola a suo piacimento senza starci nemmeno troppo a pensare. Il significato di un operazione del genere è tanto forte e deciso quanto profondo e difficile da afferrare e fare proprio. Classico esempio di genio.
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