Il Grande Omi
Nel panorama multicolore dell'indipendenza spesso vi si scorgono tratti cromatici e sonori che comunicano sobrietà e sregolatezza, gioia e malinconia, freddo e caldo; opposti che si uniscono in un unico flusso. Questo gruppo, "Il Grande Omi" credo non esista più, prodotto dal Consorzio Suonatori Indipendenti, a me piace molto Vi invito a scoprirlo...Credo che il disco risalga al 1997. A quel tempo la scena musicale italiana godeva di una certa vivacità; ormai dispersa nell'oceano di Internet che ci porta verso la distanza, distanza che ultimamente va di moda. Vi segnalo questo disco, non prodotto da noi (Qualcuno commenterà: "e si sente") con estremo piacere, vi invito all'ascolto. Ciao Signori, de buona de giornata a de tutti...de core il grande omi | il grande omi di più
Mario Monicelli -Il Marchese del Grillo
Monicelli fa il verso a Luigi Magni e ci regala l'ultimo grande Albertone. Spalle eccezionali Riccardo Billi nel ruolo di Aronne Piperno e soprattutto Paolo Stoppa che rende eterna la figura di papa Pio VII. Il film chiude nostalgicamente la stagione della Commedia all'italiana. di più
David Bromberg
Polistrumentistica simpatia di più
Mark Pellington -Single Video Theory
Documentario realizzato durante le prove in studio e le registrazioni del disco "Yield" dei Pearl Jam.
Un documentario non per tutti, su un disco non per tutti, di una band non per tutti.
Però, ragazzi... Jack Irons alla batteria, e ho detto tutto. di più
Antonello Venditti -L' orso bruno
Ma davvero sto disco merita una recensione di @[Trentavoltemegl] ? Assolutamente#si di più
GTR -GTR
Disco caruccio, con qualche cacatella di cormorano ma anche con 2-3 pezzi più gradevoli, molto carini. Un duo sulla carta esplosivo ma che ha prodotto musica poco nelle mie corde, era il periodo (brevissimo, per fortuna) in cui anche Hackett si era fissato con l'AOR. A chi è più avvezzo a queste sonorità piacerà, per me un dischetto dignitoso, da ascoltare un paio di volte. di più
Silverhead
Un’energia difficilmente eguagliabile per dei gruppi che non sono gli AcDc di più
Ry Cooder & Manuel Galbán
Accoppiata chitarristica entusiasmante 🎸x5 di più
Lucio Dalla -Anidride Solforosa
e invece questo è il mio preferito del buon lucio. il più atipico, quello che "osa" di più, basta prendere in considerazione "la borsa valori". da prendere a piccole dosi (come anche il precedente e il successivo), ma da conoscere assolutamente... di più
Antonello Venditti -Unica
un disco veramente orripilante, classico delirio da successo (come molti ultimi dischi di altri "colleghi" coetanei). il precedente "dalla pelle al cuore" si avvicinava ad essere un buon disco. di più
Sergio Leone -C'era Una Volta Il West (1968)
Il miglior Western di Leone e uno dei migliori della storia del Cinema di Frontiera.
Bronson e Fonda sono un pò stereotipati...ma la Cardinale e Cheyenne (Jason Robards) sono due personaggi strepitosi.
Per il resto ci pensa Sergio Leone che darebbe la paglia ancora a tanti, ma tanti... di più
R.E.M.
I loro dischi hanno scandito la mia esistenza per oltre un ventennio (1989-2011). Eppure non sono il mio gruppo preferito. Non hanno cambiato la Storia del Rock ma manco per niente! Tanti dicono che avevano già detto tutto almeno da New Adventures in HiFi. Ma lo sapevano dire ogni volta così bene...avrebbero potuto continuare a farlo per sempre! di più
Air
Due dilettanti di straordinario talento: come avere il caricatore pieno di colpi musicali e sparare alla Luna. Purtroppo l'essere Francesi li ha fregati. di più
Vinicio Capossela -Ballate per uomini e bestie
Anche nel 2019 Vinicione ha azzeccato il capolavoro. Qua si avvicina un po'di più a un concept stile De Andrè, soprattutto nella fantastica Il testamento del porco e in Il povero cristo. Tante le bestie che appaiono: la vacca primordiale Uro, il porco che fa il suo testamento, un asino un cane un gatto e un gallo che vogliono andare a suonare a Brema, un licantropo a cui hanno tagliato i piedi, la giraffa di Imola, la lumaca. In più ci sono anche dei pezzi da novanta come Ballata del carcere di Reading e La peste, i pezzi più "impegnati" del lotto. Io sinceramente lo dico, Vinicione è l'unico cantante recente che colgo ai primi ascolti...sembra strano, ma rispetto ad altri lo trovo più accessibile (forse per la follia perenne in ogni pezzo, che inequivocabilmente sento molto vicina) di più
Karol Diac
Personaggio eclettico e talentuoso in più ambiti, Karol Diac è nata a Cluj Napoca, dove si svolge ogni anno il grande festival di musica elettronica Untold, in una famiglia che ha le sette note nel sangue: sebbene lei abbia iniziato a fare musica relativamente tardi, ha un fratello e un cugino conosciuti come dj anche all'estero.
Tennista a livelli agonistici e vincitrice di diversi titoli nazionali e internazionali, pratica questo sport fino ai 20 anni e si laurea in scienze motorie.
Karol vanta anche una carriera da modella: ha sfilato infatti per marchi come Alviero Martini, Balde (presente Venice Film Festival 2020), Claudio Gervasutti (ph. Venice Film Festival 2020), Pignatelli e Desigual, ma nel 2017 arriva la svolta che la introduce al mondo musicale.
Inizia infatti a collaborare come cantante con una casa di produzione svizzera di musica elettronica e nel 2018 pubblica il suo primo album “Marionnette”. Tutti i brani di questo album portano la firma di grandi etichette italiane e straniere: Exia Recordings /Restate (Russia), Rock concerti (Italia) , Lovertrax - Fabio Amoroso M20 Radio (Italia) , D MAX (Germania) e vengono trasmessi da radio quali M20, Radio 105, Radio Montecarlo, oltre ad essere inseriti in compilation internazionali.
Sempre nel 2018 viene notata da Rockconcerti.it (agenzia di management che vanta in roster grandi artisti come Povia, Marco Masini e altri) che iniziano a promuoverla sul mercato musicale italiano e internazionale. Si esibisce quindi come di più
Morrissey -Southpaw Grammar
Un lavoro stupendo e ingiustamente sottovalutato in cui brilla quella traccia iniziale assolutamente eccezionale (in tutti i sensi). di più
William Katt
Ovvero...Ralph Supermaxieroe 🦸‍♂️ di più
Ivano Fossati -Ventilazione
Come assaggio d'un Fossati meno etnico ci sta. Ovviamente rispetto a La pianta del tè questo è polverina però si lascia comunque apprezzare, soprattutto per gli arrangiamenti molto granitici. Splendide Ventilazione, Viaggiatore d'occidente e Boogie, non disprezzabili neanche Le grandi destinazioni e Il pilota. Il resto non è sempre centrato ma non toglie effettivamente molto. Veramente bellino di più
downset.
Sottovalutati di più
Steve Hackett -Feedback 86
Eccolo qui, il peggior disco di Steve, la bruttata saggiamente occultata per 14 anni ma poi per qualche motivo pubblicata nel 2000 dalla sua etichetta, la Camino Records. Non se ne sarebbe sentita la mancanza. Non c'è niente da fare, il 1986 rimane un anno tremendo per molti grandi nomi del decennio precedente, ed è un anno a quanto pare particolarmente catastrofico per tutto ciò che ruotava o aveva ruotato in orbita Genesis (o quasi, c'era sempre "So" di Gabriel, che è un discone, ma anche quello è comunque il suo più commerciale e con un paio di poppettazzi modaioli spacca-classifica di cui uno, "Big Time", è 'na schifezza), il 1986 non risparmia nemmeno mr. Hackett, un anno in cui gli era pigliato di suonare il "rocchettino pompato" e l'AOR della miseriaccia sua. Avevamo il decente (per uno a cui piacciono quelle sonorità) album dei GTR in coppia con Howe come esempio e sarebbe bastato e avanzato ma in quello stesso anno Hackett aveva registrato altre canzoni pop-aorose con varie collaborazioni (Bruno Maggio, Bonnie Tyler, Chris Thompson) sulla scia dell'album con Howe (che qui non suona ma è co-autore di un brano, molte canzoni qui erano pensate per i GTR presumo). Per carità, un paio di canzoni sono carine nella loro pompata tamarraginpopaor, come quella cantata in duetto dalla Tyler e Thompson, ma qui è quasi tutto merda pura, pop-rock-aor della peggior specie, peggio di quello proposto dai GTR. Ah, Steve, come si vede che non era roba pettè... di più