I Defleshuary potrebbero vincere, oltre che il titolo per "La band più sconosciuta" anche quello di "Band Brutal Death più Old School e marcia". Infatti questo Zombie Plague Rampant Horror, uscito nel 2007, ne è la prova. Brutal Death, quello è certo, ma con elementi molto tendenti al Death Metal Old School.

Già la copertina esprime in modo esplicito ciò che la band ha da proporre, e cioè una musica grezza e schietta. Forse molti diranno: "Ma quante cazzo di band così esistono?". Può essere anche vero, ma riflettendoci, quante band Progressive Melodic Deathcore Ultra Technical esistono, e quante in verità hanno qualcosa da esprimere. Personalmente non amo il sound odierno, carico spesso di tecnica fine a se stessa, o di produzioni che sanno di plastica. Nonostante ciò molto di quegli album vengono osannati dalla critica e dai siti inerenti al genere, che spesso tralasciano invece i gruppi ultra underground. Il succo della questione è: Ok, non è un album originale, ma non tutte le band devono per forza sperimentare per azzeccare un album.

Questi Defleshuary sono più Old School di mia nonna, nonostante propongano un Brutal Death Metal, ma vanno comunque considerati. L'album è caratterizzato da una produzione molto affilata, tagliente, grezza ma esplicativa. I riff di chitarra passano da ritmiche Brutal fino ad arrivare a momenti più Old School, e riff magari più semplici, ma che si addicono a un album come questo. Come nell'80% degli album degli ultimi anni, anche questo ha in molte canzoni la intro, tratta da celebri film Horror, che sfocia poi in zaffate di marcio Groove, o in sfuriate di doppia cassa. Il lavoro del Growler è eccellente, una voce bassa e gorgogliata, ma non ridicola come moltissimi cantanti slam che sembrano ranocchi in calore (a causa anche del distorsore vocale). 8 canzoni corte, precise, che ti arrivano all'orecchio in tutta la loro essenza senza troppi ghirigori. I temi trattati? Semplicissimo: Zombie, motoseghe, corpi dilaniati eccetera, argomenti concreti insomma.

So benissimo che molte persone trovino estremamente ridicolo questo fatto, ma uno dei pregi delle Death (o Brutal, Grind eccetera) Metal bands sia proprio l'autoironia, il fatto di non prendersi mai troppo sul serio. Quindi, se invece di vedere un film di Lucio Fulci, preferite godervi la poesia zombie concentrata in un album, allora questo fa per voi.

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